e fatalista·? Che importa? Le masse leggono· e comprendon·o il ìVIanifesto e -no.A le n_o.~e;ora il ìVI_anife.:. sto s-i spiega da solo senza commenti. Del resto colui che si sforzasse di spìegare i-1 _marxismo attraverso quelle note· far~bbe opera vai;ia. Spogliato del catastrofismo, del deterrninismo e del suo senso profetico, j\1arx non è più un mezzo di propaganda, ma un oggetto di studio.- Il manifesto è per le masse cento volte più seducente che tutti i _libri di es.e~ gesi e . di equilibrismo dei n1arxisti revisionisti nei quali, a forza di dialettica delle cose, cli rovescian1en., to della prassi, di natur.alismo antropologico, di concezioni intrasmissibili e incerte, il bel mito a portata di mano svanisce come neve al sole.· Insomn1a il marxismo non è più. ai nostri giorni ~na forza benefica. Vi· fu _un tempo in cui il marxismo era la sola leva capace di sottrarre i poveri al· loro pessimisn10 e convogliarli in un movimento. organico di ìiberazion~. Ma qggi 1a sua influenza falsa !;educazione; essa svia la gente dal suo cammino perchè incatena l'immaginazione ed i cervelli ad una realtà. di fatti superati, falsa l'educazione -in quanto fa appello àd una-concezione volgare della vita, a dei motivi d'ordine inferiore _tipici nelle n1asse nelle quali fa difetto ogni luce spirituale, nella· condizione pri-< mordiale di una società socialista. Dopo aver èvocacato il demon·e dell'utilitarism·o, il marxismo non riesce più a cacciarlo: più se,ne serve, più ne è schiavo. Il den1one corrompe i proletari, annulla gli sforzi liberatori, in1borghesisce, nel senso peggiore della parpla, il movimento in quanto lo imprigiona progres- _sivamente nelle posizion·i avverse.· Enrico De 1\/Ian, nella sua opera celebre ~< AL di là del marxismo » ha I2J BibliotecaGino.Bianco I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==