Roma del popolo

- <~·~- ~ · illudano: l ' is loria è lit per insegilar loro che l' inlluenza 1'11 •• J1Uca e l' influenza commerci<lle sono :; trcllamenlc legate insieme. Le simpalie poliliche tengono In eh iavc dci men~ali : .le tariffe •lelln Repubbli ca rom.ana sa ranuo per voi, se le slut!Jale, una ll ic hiarazione di simpatia per l'Inghilterra , dichiarazione alla quale 11 vostro govcrn<Ì non ha credulo necessario rispondere. Eppure al disopra della questione dei dirilli, al disopra della ltucslione d' interessi llOiilici, che l'una e l'altra erano di nalur.• da eccitare dall'origine l'attenzione dell' Jnghillena, vi ha (:ome già dissi , una quislione di un ordine e d ' una impurlanza ben differente che si agitava nllualmenlc a Homa, e che dovrù ~; v~'gliare lutti coloro che credouo <ti principio vitale della riforma religiosa : il principio della libertà delle coscienze. La questione religiosa che cova nella radice di tullc le queslion i l)()li!iche si è mostrata la gr11nde c visibile in tulla la sua importanza europea . L ' <Jbolizione del potere temporale ha tra sci nato pure,_ per· tuili quelli che intendono il secrelo dell' nuloritù p;~ pale , l'cmanl' ipazionc dello s piri to sottomesso n li' autorità s pirituale. Il principio della libcrlit c del. libero assentimento innalzato d;lll' Assemblea Costituente nllo stato di dirilto esistente c agent e tendeva alla rapida dis truzione del (logma dell ' assolutis mo che da Roma minaccia più che ginm mai, d'invadere l' universo. 1: alla :~risloerazia ciel ctero cattolico romalio conosce bene l' i111possibililà di raltener l'anima fra le lenehre- in mezzo la ll:l•·.c che innonda l' intell • ~euza degli uomini. È per questo che h:111no portato il loro papa a Gaeta ; è per questo che rifiutano qualunque concessione. Sanno che la più (liccola concessione l!• r sarebbe fatal e , c che debbono tornare in Roma da conquis tatori o non rie nlr<trvi più mal. E nel medesimo tempo che l' aristocr;zia clcricitlc h~ sentito l' ins.eparabililà dei due ·poteri, il governo francese. nella strada reazionaria in cui s i é geltalo lll'esenlemente, ha compreso che la ()1\i:we della volta del dispotismo è a Romà , che la mina dell'autorità spirituale del medio evo era la l'llina dc~ suoi llroprj progetti, c che il solo mezzo d'assicurar loro qunlche :mno di sussis tenza slava nel costruirsi una dominazione temporale. L' Inghillerrll unn l'ha inte~o ; non ha in leso quanto vi fos se di sublime e di profctico nella prolestazione a ravorc della libt•rtà uml'tna sortendo dnl cuore stesso dell' anl'ica Roma in faccia <ti Valicano. Non ILa sentito elle L<t lulta romana doveva tron-

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