Roma del popolo

:t"HAJ\UfENTO Dl UNA LETl'Elt;\. l.~S.E RJ 'U NEL NORTUEIIN STAR, « Le calunnie che si sono si~tematicamente sparse durant~ · parecchi mesi contro la nostra repubblica sono in ultima a nalisi di poca importanza ; era necessario di diiTamare coloro che si voleva distruggere. !\fa lo aiTermo· che questa repubblica, votata alla quasi unanimità dall' Assemblea costituente, a veva ricevuta l'adesione spontanea ed universa le del paese. Non ne voglio per prova che le unanimi dichiara~ioni di tutte le municipalità degli Stati romani all'epoca dell' invasione francese. Affermo che ad eccezione d'Ancona, ove il triunvirato Co obbligato di reprimere con energia parecchi colpevoli alli di vendetta politica , la causa repubblicana non fu da nessuAa parte macchiata dal ph1 piccolo eccesso; nessuna censura non fu mai cserri tata contro la stampa prima dell'assedio, c dur:~nte 11 medesimo non si ebbe mal occasione di farne uso. Nessuno fu condanna to a morte od ali' csiglio durante tutto il nostro passaggio al pote re, quantunque noi fossimo s lall In circostanze afJalto eccezionali ; tanto era unanime il concorso di tutti i nostri concillatlinl , c l'approvazione dell ' Italia. AITermo che, ad eccezione di tre o quattro preti, arrestati in nagrantedelitlo d'attacco contro le nos tre truppe cd uccisi dii i popolo durante i due o tre ullimf giorni dell 'assedio, n e~sun atto di violenza contro le persone fu commesso da alcuna frazione della popolazione contro 111 allre; e se mai una ci ttà a l mondo presentò spetlacolo di Ul'\a legione di fratelli ll)lenti allo s tesso scopo, e uniti dalla s tessa fede, Io fu Roma durante ti governo repubblicano.

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