La Repubblica romana del 1849

Ln Repubblica Romana del 1849 51 lini e Montecchi, un napoletano, Saliceti; poi il triumvirato: proporzione identiche di elementi. Ma inferiormente al potere, quanti applicano e vivifi.cano il concetto primo, quanti, amministrando, sciogliendo le quistioni individuali, operando ad ogni ora, esprimono o modificano il paese, furono romani. Il presidente del Consiglio sotto il Comitato esecutivo, Muzzarelli - il ministro di Grazia e Giustizia, Lazzarini - quello degli Esteri, Rusconi - i ministri dell' Interno 1 Saffi e Mayr - delle Finanze Guiccioli e Manzoni - dei Lavori pubblici, Sterbini e Montecchi - della Guerr~, Campello e Calandrelli; appartenevano tutti agli Stati romani. La sicurezza pubblica fu successivamente affidata a Mariani, Meucci, Meloni, Galvagni, romani. Un romano, Sterbinetti, tenne la pubblica istruzione - un romano la direzione del debito pubblico, quella dei lavori statistici, la presidenza della Corte Suprema, il segretario del governo, la direzione degli ospedali, la zecca. A una Commissione composta di sette membri, Sturbinetti, Piacentini, Salvati, Meucci, Allocatelli, Spada, Castellani, romani tutti, fu commessa la sovraintendenza sulle domande d'impieghi. Non un preside, non un solo impiegato in provincia che non fosse suddito nato dello Stato. 11 A questo punto Mazzini enumera tutti i comandanti del piccolo esercito repubblicano e trova che tutti erano romani. Quali erano dunque gli stranieri? Garibaldi e la sua legione: 8oo uomini. Arcioni e la sua legione d'emigrati: 300 uomini. Manara - morto per la libertà - e i suoi bersaglieri lombardi: 250 uomini. I polacchi: 200. La legione straniera: 100 uomm1. li pugno di prodi che, duce Medici, difese il vascello. Otto, forse, ufficiali di Stato Maggiore. B1b'oteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==