La quistione romana nell'Assemblea francese

50 LA. QUISTIONE ll01\1ANA essa mancò, si oppose c fece supremo torto alla grandezza della Francia. Ed ecco., o signori, perchè io, addottrinato da sì tristi esempi, prendo sicurtà di consigliare , di raccomandare all'Assemblea ed al mio paese di volere allontanare nelle sue deliberazioni sugli affari stranieri quella che io chiamai politica di opinione. La politica che io vorrei raccomandata e che nella pochezza delle mie forze vorrei far prevalere, è quella nel cui nome Luigi XIV traHava con Cromwell, o Lnigi XVI cogli Stati uniti che egli fondava; è la politica nel cui nome la Convenzione, per fermo la espressione più altezzosa e più superba della democrazia, trattava coi re di Prussia e di Spagna; è la politica nel , cui nome Richeliou cardinale principe della Chiesa, primo ministro del figlio primogenito della Chiesa, nell'atto stesso che conquideva il protestantesimo al di dentro, si collegava al di fuori colla Svezia, e gettava così G-ustav.o Adolfo c la sua spada protestantica sull'Alemagna per istornar dalla Francia la minaccia eli codesta unità germanica, di cui voi, a nome della politica di opinione, autorizzavate la ricostruzion gigantesca sulle vostre porto. J... a politica che io preferisco è la grave, la durevole quella che si briga poco dei nomi e delle formolo, ma che mira soprattJtto al reale esplicamento della grandezza nazionale al di fuori, cioè a dire delle condizioni nell'equilibrio , delle scale al commercio, della efficacilà nelle alleanze, sicurezza nelle frontiere : in una parola di tutto ciò che costituisce in un modo fermo e duraturo la grandezza e prevalenza delle nazioni. Nè mi è d'uopo considerare nella presente quistionc il Papato in sè medesimo. Bello sarebbe per fermo difen~

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