La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMBLEA FRANCE!>E. 47 M. TnuRTOT. Essi vorranno più tardi rettificare i miei concetti ed innalzare la discussione all' altezza della loro rmomanza. Mi sia concesso in prima passar per sopra al voto dell' Assemblea costituente; esso mi parve oscuro, e dall' oscurità della parola era agevole concludere che il pensiero non fosse chiaro. Aggiungete che essendo proprio delle istituzioni repubblicane il portare successivamente al potere tutte le opinioni di qualche momento, l' Assemblea costituente ne rappresentò una , la quale certo non è la propria di questa Legislatin1; e così il ministero allora trovavasi locato tra 9ue volontà, delle quali l'una finiva per dar luogo alla sopravvegnente. Ingaggiato in una impresa politica e militare, dovea esso conformare il suo andamento alla volontà che finiva e stava per ritirarsi , ovveramente alla volontà presunta della nuova che era chiamata a giudicare la prima? In ciò d imora il netto della quistione. (Vive approvazioni alla dritta.) Escluso così il voto dell' Assemblea costituente, vorrei escluderne altresì ciò che si appella la politica di opinione (1). tr A sinistra. Oh ! oh ! che è mai codesto? IL PRESID. Lasciatelo parlare se volete saperlo. M. THURIOT. La politica d'opinione ha bene il suo teatro, il suo arringo proprio a battagliare perchè essa riesce a maraviglia a riscàldare i cuori e ad infiammare gli spiriti; ma essa non val nulla nel fare stima e nel condurre gli affari, perchè colla sua foga ottenebra ed offusca il (1) La polUica di opinione sembra detta per eufemismo a schival'e l'odiosa parola di politica 1'ivolttzionm·ia, di club, di circoli popolari e di piazza : il contesto lo dichiara abbastanza.

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