La quistione romana nell'Assemblea francese

XVIII AVVERTENZA. <c Io devo contestare, c no cada la vergogna su cui è di ragione, che oggimai qui non si può censurare l'assassinio, l'anarchia e la'demagogia, senza eccitare reclami , c che non si può rendere omaggio a ciò che ci ha ·al mondo di rispettabile, senza eccitare la derisione e lo scherno. Voi offendete tutti gli onesti sentimenti.» E questi sono gli uomini che dovrebbero riformare e governare il mondo! questi sono gli amici e i difensori dei nostri patriotti della Penisola ! questi perorano la causa della nazionalità c indipendenza italiana! Oh ! lo intendesse una volta la patria mia! se lo intendesse ! Si getterebbe forse in braccio al Turco prima di accettare la indipendenza c la libertà per queste mani ! Essi governerebbero il mondo come discuton gli affari, cioè opprimendo quanto ci ha di giusto, di ragionevole c di santo, c innalzando quanto ci ha d'iniquo e di laido nel profondo della umana malizia; e questo, offendendo calpes· tando ogni sentimento onesto. Chi stimasse incredibile <rucsto voto si riduca al pensiero la repubblica del 03, il tempo del terrore: essi vi fanno all'amore senza cerimonie, o beati se potessero gustarne qualche settimana o qualche mese ! Innanzi ad una minorità così scarsa ma così impronta c procace, sotto il peso di reclami ed ingiurie così rubcste e quasi farnetiche, si consideri che gran cosa sia stata che una maggjoranza di 470 contro 165 vi portasse un trionfo solenne e risolutissimo l La politica moderata, rispettosa alla santa Sede e diciamo propriamente cattolica, esposta da M. Thicrs e da M. de Tocqueville, vi fu

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