La quistione romana nell'Assemblea francese

126 LA QUISTION~ ROMANA UNA vocE a sinist1·a. Ma esso non avea il titolo di ge· ncralo. M. nE l\foNTA.LEM:BERT. Sì, ed era il generale Cancrine. Osservate in oHre che il JJlot'lt p1·op1·io si presta a tuHi gli esplicamenti, a tutte le applicazioni dei principi, dello concessioni, delle libertà che vi sono accluse, siccome in germe , secondo ha ben detto il Ministro degli affari esteri; cd io convengo al tutto con esso lui nel desiderare che il Governo francese insista sulla esattezza e sulla integrità di tali applicazioni. Insisterei altresì come lui, pcl doppio riguardo della dignità della nostra politica al di fuori e della sicurezza del potere temporale del Papa. (A dritta. Bravo! benissimo!) Ma si vorrebbe di piì1; si vorrebbero delle istituzioni delle libertà politiche, delle quali veruna menzione non è fatta nel Motu proprio. Se è così, io stimo che si toglie un abbaglio gravissimo, e si va a rompere in uno scoglio ruinoso, in quanto somiglianti libertà non potrebbcr comporsi colla natnra medesima delle cose. E vorrei pria·di tutto diffinire come e pcrchè alcuno libertà sono incompatibili colla temporale autorità del Pontefice. E notate bene! non è già la libertà che sia incompatibile con questa sovranità. Nel medio evo delle libertà considerevolissime locali , individuali e generali coesistevano negli Stati pontifici colla sovranità temporale del Papa, come altresì coesistevano colla sovranità dci monarchi in altri paesi. Ma che è egli avvenuto in questi ultimi tempi? La democrazia moderna ha voluto che la liberlà fosse quasi al tutto sinonima colla sovranità popolare. Certo una tale sinonimia di parole non risponde alle coso, stantechè in Inghilterra, per figura di esempio, ci ha una grandissima libertà 1 senza che siavi

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