La quistione romana nell'Assemblea francese

112 LA QUISTIONE 1\01\IAN! nistra); impossibile è, e intendetelo bene, che la Francia abbia ingaggiato il suo vessillo in un impegno dei più grandi, dei più sacri che sianvi al mondo, che v'abbia messo la sua morale responsabilità, che v'abbia prodigato la sua moneta, la moneta del popolo che soffre (applausi a sinistra), che v'abbia versato il glorioso sangue de' suoi soldati, e tutto questo essa abbia fatto per nulla... Oh ! io ci perdo il senno dalla vergogna! Ecco ciò che non è possibile ! ( Nuovi bravo a sinistra.) L'oratore, scendendo dalla tribuna, è accolto dai lunghi applausi della sinistra: un gran numero di rappresentanti di questo lato vanno a felicitamelo. h PRESIDENTE. M. de Montalembert ha la parola. M. DE MoNTALEMBERT. Signori! il discorso che voi avete or ora udito ha già ricevuto il gastigo che meritava negli applausi che l'hanno accolto. A diritta. Bravo! benone ! ( Cald'issime reclamazioni dalla sinistra.) DNA vocE a sinistra (all' oratore). Voi siete un insolente! MoLnssaiE vocr a sinistra. All'ordine! all'ordine! h PRESIDENTE. Onorevole de Montalembert, la parola da voi proferita non è da parlamento. A sinistra. Noi dimandiamo che sia chiamato all' ordine. h PRESIDENTE. Ho fatto già osservare all' oratore la qualità delia sua parola. A sinistra. Ma essa è un'insolenza! all'ordine! IL PRESIDENTE. Ho già detto all' oratore ciò che io doveva. (Grida all' ordine!) l\1. AnNAun (nE L' AniÉGE). l\1a perchè di somiglianti

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==