La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMBLEA FRA.NCESE. 10 3 gioranza a riflettervi; è questa una occasione decisiva per lei e pel paese, la quale farà pesare sul suo voto una immensa responsabilità politica. Mi è uopo ora addentrarmi più nella quistione. A sinistra. Parlate! parlate ! l\1. VJcToR HuGo. L'avviso della maggioranza di questa Assemblea, ed è altresì il mio, è di conciliare Roma col Papato; far rientrare il Papato a Roma coll' adesione del popolo. (Bisbiglio.) Questa è la condizione ove i fatti ci han portato e deve esser quinci opera del governo il soddisfarvi : opera malagevole, non lo nego, per la irritazione degli animi e pei pregiudizi scambievoli, opera nondimeno possibile e salutare alla pace del mondo. Ma a venirvi è uopo che il Papato ci ajuti, che ajuti sè stesso, e che intenda una volta il suo popolo ed il sno secolo. Eh! signori miei, troppo tempo è da che i Papi si stan sequestrati dal progresso dello spirito umano e da tutti i miglioramenti del continente! ( Reclamazioni su parecchi banchi della dritta: approvazioni a sinistra.) M. VIcTon HuGo. Voi mormorate... A diritta. Sì! sì! mormoriamo. M. VrcTon HuGo. Voi m'interrompete. A diritta. Sì ! sì ! v' interrompiamo. IL PRESID. (verso la diritta). Ebbene! voi avete il torto! voi non avete il diritto d'interrompere ! M. VreTon lluGo. Ma all'ora a che siam venuti ... (Voi mi fate dire ciò che io voleva tacere, ciò che non avrei voluto dire); ma all'ora a cho siam venuti... UNA vocE a diritta. No! no! !asciatelo stare! (Reclamazioni in vcwio senso.) Dalla sinistra. Parlate! parlate l

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