Partito socialista italiano - Quel 10 giugno 1924

ROMA 1921 - UN CAMION DI SQUADRISTI FASCISTI Prese posizione contro il cosiddetto interventismo democratico e contro le posizioni confuse di • né aderire né sabotare • sia dei riformisti che dei massimalisti. Polemizzera persino con Turati, convinto che per sostenere la lotta contro la guerra, occorresse essere pront-i anche per un'azione rivoluzionaria. Il 5 maggio 1914, Matteotti pronunciò in Consiglio Provinciale di Rovigo, un discorso contro la guerra e venne denunciato e condannato per disfattismo. Sarà assolto poi •in Cassazione, avendo imposto ai suoi avvocati di sostenere la tesi dell'immunità dell'oratore in sede di Consiglio provinciale, senza cosl rinnegare e neppure attenuare nulla delle sue affermazioni. Chiamato alle armi, il Comando Militare chiese il suo allontanamento dalla Regione che era compresa nella zona delle operazioni belliche. Non venne ammesso, per i suoi preBibliotecaGino Bianco cedenti, al corso allièvi ufficiali e, infine, venne relegato, per tut~o 11periodo delle ostilità, in una sorta di internamllnto in Sicilia. Congedato nel marzo del 1919, tornò nel Polesine. Cominciarono le aspre lotte sociali : Matteotti si trovò sempre in prima fila. la stipulazione di un nuovo contratto agrario nel 1920, confermò e perfezionò due conquiste fondamentali dei lavoratori : il riconoscimento delle leghe e la imponibilità di mano d'opera. Matteotti continuò, fra il 1919 e il '20, quell'opera minuziosa e puntigliosa di educazione all'autogoverno che aveva iniziata prima della guerra. A dargli ispirazione e spazio per una politica negli Enti locali fu la conquista da parte del PSI di tutti i 63 comuni della provincia di Rovigo e la conquista di 38 seggi su 40 nei Consiglio Provinciale.

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