LA RICOSTRUZIONE DEL RAPIMENTO SEGNO APPARSO IN UNA PUBBLIDI GIACOMO MATTEOTTI IN UN DICAZIONE DEL LUGLIO 1924. Era un caldo martedì a Roma il 10 Giugno 1924. Alle ore 16,30 Giacomo Matteotti, deputato socialista, usciva dalla sua abitazione di via G. Pisanelli n. 40, per recarsi alla Camera dei Deputati e alla sede della Direzione del partito in Piazza di Spagna. Appena giunto nei pressi di Villa Almagià, all'angolo con via A. Scialoja, fu aggredito da un gruppo di quattro persone, stordito e caricato su un'auto nera che partì subito velocissima. Matteotti aveva annunciato che sarebbe intervenuto alla Camera i'I 12 giugno, per rivelare i collegamenti .finanziari del fascismo e alcune • iniziative private •, in questo campo, di taluni suoi esponenti. Dopo il discorso del 30 Maggio, che era stata una dura requisitoria contro il fascismo, Matteotti disse che forse era tempo di prepararne l'orazione funebre. L'annuncio di quest'altro suo intervento alla Camera, determinò il vile agguato e la fredda determinazione di far tacere per sempre il battagliero deputato socialista. La sera del 10 giugno, oltre ai cinque assassini, pochi erano già a conoscenza del delitto, fra questi il Presidente del consiglio Mussolini e, forse, la moglie del martire, Velia Matteotti, che già aveva intuito il dramma. Biblioteca Gino Bianco
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