Dario Barbacciani Fedeli - Prolusione alla solenne apertura degli studi nel ginnasio di Forlì

più caro e venerato, • talch.l lo volle comp.1gno de' st~oi viaggi in Sicilia, i quali proctH'arouo allo stud ioso gio· vane l' ncc1uisto eli preziosissirui libri greci, cd infinite cogni zioni. Il di L ui esercizio della medicina clinico in Roma fu prospero cotan to, e sì lo pose sovr a il livello de' Medici i più reputati, cl•e non era vi mMbo di qualche violen- ~a tra i Patri~ii, gl i Amb~t sciatori delle corti, i Prinn.. p i, i Cardinali , che non Invocassero il consiglio, o l' ef• fica ce assistenza d i 1\Iercuriale; assistenza cl1e prestò in pari modo al ··icco cd al mendico, il perclHl dai Romani veneravosi come uua divini tà tutelare dell' altrui sal ute, e il Senato lo innalzò con t utti g li oneri e privilegi nell' ordine insigne de" Patrizii . A quest'altezza egli, giova ue oncora , soll evato 11011 venne da cieco impul so· d' insperata fortuna, ch e sovcnti precipita a tnezzo i })ÌÙ ambizios i che savii. ma cautamente 1nisurando, c con sicuro pt·e5tezza discor rendo tutte le vie , che guida no al possedimen to di quella pruderJZ.l, ch'è signora degli even ti , e in che stassi la vera meàica dourina. Propagatasi di Roma in Italia tutta la celebrità del di Lui nome, non lasciossi alcu n mezzo itncnt~Ho d~lla Veneta Repubblica per ottenere un sì prezioso tesoro, e fina lmente pote riusci rvi, chiamandolo alla prima cattedra di medicina in Padova con decoroso onot·ario. 11 9 Novemhre del ' 56g. die' incominciamento alle sue lcziùu i in quella illustre accademia çou una elegantissimA e dalla prolusione, che terminò con lo strepito de' plaudenti udito l'i. E che dirvi pott•ei dell' incontro, che fece pos teriormente , e nel pratico esercizio 1 Vi hast i solo il sapere, ch' egli sorpassò d' assai la fama e la g lor ia di u n Fr acanzano in detta cattedra a Lui predecessor~, e che la medica repubbl ica teneva in conto di Clin ico sommo, e maestro. Era decorso appena il second' anno d' insegnamento in Padova, che g ià l'Europa in tera lo s alutava col nome di novello Esculapio , allorchè cadde in gravissi mo morbo l'augusto Imperatore Massimiliano Il. , il quale, mosso da l grido straordinario di Mercuriale , lo fe' tosto chiamare a Vienna, o ve si recò in tutta fret - ta, per satisfa re al dcsidc1·io , ed alle speranze del guerriero Monarca. li di Lui S<>spirato arr ivo alla He~~ia

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