Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

. l ' t - 132 - parazione necessaria ed eccellente alla pacifica convivenza di domani. « 4. Dal momento che un dissidio non ancora composto fra italiani e jugoslavi impedisce l'avvento di . questa veramente santa alleanza antiaustriaca di tutti i po·poli oppressi dalla razza· tedesca e da quella magiara, è necessario tentare di· comporre questo dissidio, elaborando quelli che saranno i futuri ·accordi delle di .. plomazie, con intese dirette fra i popoli interessati )). Ma quando si viene a discutere sulle condizioni del1' accordo italo-jugoslavo, Benito Mussolini dichiara che , l'Italia non deve rinunziare alla formula « Trento Trie- ' ste, Fium,e, Zara )); e protesta contro di me, che gli attribuisco il programma della conquista della « Dal- • maz1a ». « Dove - scrive il Mussolini - l'amico Salvemini ha ~scato che noi vogliamo la Dalmazia? Noi non abbia.mo mai sostenuto la tesi che il. Salvemini chiama imperialista. Mai. Sia detto per la verità. In un primo tempo e precisamente nel novembre-dicembre 1916, ab- ,, · biamo sostenuto questa tesi : Dalmazia, o meglio litorale dalmata da Zara al N arenta. In seguito al patto di Londra, noi ci siamo ralliés a questa. tesi :· litorale dalmata da Zara a Traù. Come si fa a dire, - onestamente, e parliamo a un galantuomo - che qu~sto significa .pretendere !a Dalmazia, quando si rivendica il diritto dell'Italia su di unà sola città,, che è Zara, e su un; tratto di costa che non arriva, f ors-e ai 90 chilon1etri? » E' vero. Questo non è pretendere « tutta la Dalmazia )). Era, in un primo tempo, domandare la Dalma- , zia da· Zara al N arenta, cioè i nove. decimi della Dalmazia. Ed è oggi, se si vuol rimanere incrollabili al patto ' di Londra, desi1 derare j sette decimi della Dalmazi~, cioè Biblioteca Gino Bianco

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