\ - 1~9suo paese;. liberiamoci noi stessi e liberiamo i Governi a ' noi alle~ti di tutto ciò che nelle nostre pretese adriatiche imbarazza essi e disonora noi. Sì, anche noi vogliamo che il nostro Governo parli. Ma vogliamo -che parli~ non per ritornare ad affermare , , un. program.ma itnpossibile, ma per: dichiarare che ci siamo ricreduti anche noi del nostro _errore, e per nos~ra libera iniziativa facciamo dono del nostro ~avve·gimento ai popoli a noi alleati. E dopo. esserci tagliato quest'arto rancrenoso, che è stato per quattro anni la Dalmazia, salviamo l'Istria finch~ siamo in tempo a salvarla ! Raccogliamo cioè le nostre forze per convincere la democrazia anglo-sassone che, come nel problema. europeo la democrazia fallirebbe, se non raggiungesse lo sfasciamento dell'Austria, così nel problema adriatico il programma nazionale nostro non ha nulla che possa essere accusato d'imperialismo, e che non corrisponda ai bisogni legittimi, e del popolo italiano e del popolo jugoslavo. · . A questo scopo, un accordo diretto fra italiani e s1 lavi. ~ questione di vita e di morte per gli uni e gli' altri. Se i due popoli_adriatici si presenteranno ai popoli alleati, la mano nella mano, affer:mando un comune ed eguale diritto a vivere sull'i\driatico liberi ed amici, senza do·- ,minio di tedeschi e di magiari, quesfaccordo verrà,riconosciuto da tutti, senz'altro. I Questo movimento artificioso di protestè giornalistiche, diretto a far cr_edere al Governo inglese che 1 l'Italia è presa da un nuovo accesso -di dalmatomahia, mentre non può ingannare il Governo inglese, che deve. avere imparato oramai da un pezzo i trucchi giorna9 -· Salvemini Biblioteca Gino Bianco ' ' . ) . /, I ' f i ' ' ' I . , I ' f I '
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==