Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

savia della ritenutezza. Nelle attuali contingenze la grande poliiica è quella delle risoluzioni audaci >i. C'è un ritmo, in queste parole scritte quasi un secolo ora è, che non senza emozione si ritrova oggi in un'Italia rifatta guerriera; c'è lo stesso respiro che alla fine del '914 soggioga le folle ai discorsi e agli scritti di Mussolini, non ancora Duce: « Il mio grido è una pàrola paurosa e fascinatrice: Guerra>>. « Gridare - noi vogliamo la guerra - è molto più rivoluzionario che gridare - abbasso la guerra - >>. « Noi vogliamo la guerra, e subito>>. « O la guerra o se no finiamola con la commedia della grande Potenza ... facciamo delle bische, degli alberghi, dei postriboli; e ingrassiamo >>. Sulla mediocrità degli anni intermedì, ministeriali montetitoriali schedaioli, attraverso stanche generazioni' che scontano l'ardore dei padri nelle _lassitudini del cadreghino raziocinante, le due voci si ritrovano nel timbro e nella parola, per aprire la via all'unità d'Italia la prima, alla potenza e al ritorno dell'Impero l'altra, eguali d'amore. Eguali e indome: perchè il popolo, prima. di elevare i suoi eroi, li misconosce; prima di muoversi per le strade nuove, fa massa sulle orme consuete; prima di cedere al Capo che sorge cerca di tirarlo nell'oscurità dei ranghi. L'antico regno subalpino convoca per la prima volta i comizi elettorali nel maggio del '48: fra i candidati è Cavour; Cavour, che sarà vittorioso contro un impero, è sconfitto dalle urne; anche una seconda volta è egualmente sconfitto, un collegio di Torino preferisce al Conte di Cavour il nominato Pansoya: gli equilibri si ristabiliscono quando Cavour è eletto deputato da quattro collegi - Torino, Monforte, Cigliano e Iglesias _:_; egli entra alla Camera e, spregiando la qualifica di « codino,, con la quale gli innocenti rivoluzionari del tempo individuano gli avversari, va a sedere alla destra; è il solo grande rivoluzionario, poichè già mèdita il programma· di modificare la carta d'Europa. Ora Mussolini è il Fondatore dell'Impero e il primo a ribellarsi contro l'ordine delle plutocrazie franco-inglesi; ai giovani e a noi stessi che Lo seguimmo nelle vigilie non par più possibile coinvolgerlo nelle cronache del fasto elettorale; affiora un sorriso come dinanzi al gioco deformatore degli BibliotecaGinGBianco

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