Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

tace; forse lJa intravistç:, lo sguardo del Capo vero fra tançi capi effimeri, forse - fèmina, la folla - ha intuito il maschio privo di blandizie e violentatore di paradossi fallaci, for~ se ha inteso che da quel banco s'accendonç:, grandiose ipate.che sul futuro. Mussolini può continuare, con la stessa voce timbrata, non· più piano e non più forte: « Voi siete più severr dei giudici borghesi, i quali lasciano il diritto alla difesa... ». E si badi: questo dominio d'ogni ora non deriva dall'accortezza d'una strategia nè dalle furbizie d'una contesa; non si può spiegare il lampo accendendo il cerino. Vi è stato tempo in cui, dovendo combattere anche con la penna e con la parola per crear.e il clima rivoluzionario, Mussolini apparve come il fulminante Giove della polemica, che portasse la polemica agli onori del monte Ida e vi guazzasse dentro con lo 5pirito in gioia. Ancora oggi, qualche biografo pelle-pelle lo vede sotto specie dialèttica, confondendo la permanente opposizione del costruttore verso le planimetrie caduche con una specie di innata passione per lo sciabolare fragoroso e cruento. In verità l'eroe non è mai precipuamente polemico: la polemica è antitètica all'opera; è la vendetta di colui che guarda contro colui che fa, il lusso dell'impotenza contro la fecondità, è opera furiosa d'inchiostro e non di calce, è il fortilizio del settarismo, è il coàgulo dei veleni faziosi, è il trionfo della frase astuta reticente ellìttica plebea e chiassosa, è la fungàia che prospera nelle così dette libertà di stampa del dèmos liberalistico massonico giudaico per il gioco sotterraneo degli interessi in contrasto, libe'.lo parlamento loggia e sinagoga." L'eroe costruisce per tutti, quindi non può amare il « distinguo ii del fatto personale; è in_funzione di popolo, quindi non può attardarsi nella vociferazione settaria; lavora sulla storia, quindi non può restringersi nel corpo allineato della colonna giornalistica: non ha òdii profani. Mussolini s'è servito della polemica secondo la contingen- . za, pur lui costretto a ·passare per le stazioni del volgo politico; anche in queste necessarie ·c:o-11flagrazioniverbali, essendo il genio ognora primo (qualunque sia la pedana), ha portato il sistema del più forte, egualmente lui,. sempre, scoccando la freécia contro i pennaio!i o parlando agli_studiosi su Roma :intica e marittima. Ma affermare che il Suo spirito. sia pale_- BibliotecaGino B•anco

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