Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Cinque cose in conclusione Fan- quest'isola oggi. strana: Lingua, cariche, pensione, La bottiglia e la puttana. In Inghilterra, vi è l'oratore della conversazione, del convegno amichevole, del vagabondaggio fra pensieri tènui e figure di scorcio, fatto di lievità e di sorridente armonia. In Italia, la parola non sorride; talvolta ha la risata sana e popolaresca di Guadagnoli; ma quasi sempre riarde nella passione di quel che dice e per quel che dice : dramma, movimento, agitazione, esagitazione: quindi, per alcuni, rettonca. Il problema, ch'è di psicologia, si manifesta in un connotato fisico: il sudore. L'italiano che paJ,'lando non suda non è oratore alla maniera italica. È uomo composto, sia pure: però, come oratore, occorre diffidarne. È il parlatore della glossa, il pedissequo del commentario, il casistico, l'impoveritore dell'avvenimento. Tutto questo è antirettorico, ma non ha fascino. Insomma riportiamoci al significato· lèssico della parola. I vocabolari registrano che rettorica significa: « arte di dir bene, istruendo, persuadendo, dilettando e commovendo ». Il che -:- si può negare? - è proprio una bella azione. Il_ Fascismo non ha abolito !_'eloquenza, e nemmeno di_ essa il carattere patetico ed emotivo (certi trapassi dei discorsi di Mussolini sono tutti nella totale commozione che nasce da quel sogno chiuso nel cuore di ciascuno e di tutti; il difficile è trovarne la via): ha' dato all'eloquenza una forma più aderente più reale più specifica; ma non per questo meno impegnativa nel sollevare gli entusiasmi con la trasfigurazione delle immagini dei simboli e delle leggende. Marinetti, intervistato una, volta da Gennaro Madìa per incarico de· Gli Oratori del Giorno, spiegava come l'oratoria futurista cerchi di esprimere la maggiore quantità di concetti col minimo mezzo di parole, seducendo il_pubblico mediante una nuda architettura di argomenti e talvolta un impressionante paesaggio di cifre: ma - a parte questa alternativa tra concetti eterogènei, tra il numero ch'è muto e la BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==