Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

di Cossilla, che apporta la sua competenza in temi della difesa nazionale, non pensa di entrare nel tempio di Temi. Col Parlamento totalitario l'oratoria perde una corda, quella della polemica: si dice anzi che l'inesistenza del con- .trasto scemi l'ardore della parola. Certo l'oratoria parlamentare oggi è più espositiva che conflittante; questo ne danneggia alcuni aspetti esteriori, e l'oratore sommo è privo d'una risorsa; ma anche ne mortifica quel gusto della forma truculenta, quel piglio moschettiere, quel chiasso verboso, quel desiderio d'altoparlante, quell'aggettivazione amplificatrice che ha distinto una parte dell'oratoria pre-fascista, ignara che Dante Alighieri, in tutto il suo poema, usa solo undici volte 1'aggettivo superlativo. In certe ènfasi incontrollate si smarrisce i.I limite tra il sacro e il profano e anche temi di alta reverenza ne possono venire trattati con qm~ll'iperbole rumorosa che precipita nella comicità irrimediabile: racconta De Cesare, in quel suo citato « Come vivono », il passo del discorso d'un senatore: « ...perchè, on. colleghi, il bersagliere italiano, mentre impugna con la destra il moschetto e con la sinistra tiene la bandiera, porta la mano ... )>: e il presidente, Parini, fa a tempo ad interrompere: « Taccia, -on. senatore! Il bersagliere italiano ha due sole mani)>: questa furia, violentatrice persino dell'anatomia, è facile nel tem- .po in cui si parla congestionati, irrorando l'arabesco delle arterie temporali, forzando i toni e calcando gli esclamativi. L'oratoria parlamentare, accanto a modelli di contenuto vigore, riecheggia pure di motivi estranei, nel polverio delle parole moltissirrie in cui allora, anche fuori di Montecitorio, si diluisce la vita; la vita è discorsiva: perorazioni da corte di Assise, ptrotecniche da comizio, didascalie da cattedre, sofismi da bello spirito salottiero, immagini spiaccicate da nervi in sussulto, tutto si coàgula nel plasma pesante del discorso che comincia con l'« Onorevoli Colleghi» e finisce dove vuol Dio il segretario del gruppo e il pulsare della pr:opria vena. Il discorso è tra le res. giornaliere, ognuno vi porta il suo abito e la sua facilità, le JUe abitudini: si beve sempre lo stesso liquore, in giunta municipale in consiglic, provinciale in tribunale o in parlamento, si parla si parla e si parla, _magari qui con maggiore· civetteria; ecco, si coBibliotecaGir,oBianco

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