fondo all'acqua d'una vasca e vi cadde tre volte, e la madre, dopo averlo rivestito finchè ebbe abiti per rivestirlo, lo misea letto e gli si sedette vicino, senza sgridarlo. Innocenzo Cappa ha indossato la toga in processi celebri: quando rinunciò a professare l'avvocatura, gli stessi colleghi, che prima lo avevano esortato ad accorgersi come il suo fosse. un temperamento letterario, lo avvertirono che avrebbe fatto bene a rimanere nel Foro: Cappa ne sorride-ancora, perchè sa che antica malizia della concorrenza pròfessionale sia quella di lodare un avvocato fra gli avvocati come scrittore e di lodare uno scrittore fra· gli scrittori come avvocato. Si vuole aggiungere, anche a costo di dargli un dispiacere, che Cappa è passato più come un esteta che come un operaio nelle opache ridotte politiche dell'età prefascista. Balzato repubblicano e giunto Senatore del Re, le sue insurrezioni sono, echi letterari. Ma la consuetudine di quelle atmosfere e - soprattutto - il sesto senso dell'arte dànno al Cappa ricordi precisi e diagnosi infallibili. Di Nitti narra un episodio ameno, quando il Mazzola scoperse in errore il professore lucano per la citazione di un autore non mai esistito, perchè quello che al ~itti era parso il nome d'un aut0re non era che la locuzione tedesca indicante « il medesimo autore ». Anche nelle Camere fasciste non si può dire che la toga abusi della consuetudine oratoria acquisita nella fatica giornaliera: avvocati tra i primi delle cùrie, esercenti oppur no, ma sempre consid_eratiper l'alto acume e l'espressiva parola - come Abisso, Aldo Vecchini, Verga, Bardanzellu, Livoti, Toselli, Milani, Pettini, Guido Franco, Biagio Orlandi, Marcucci, Caprino - non sono tra gli oratori più frequenti alla Camera: abituato a parlare per dovere, l'avvocato sente quasi il ritegno a parlare per facoltà, consapeyole più di ogni altro che la parola, se veramente sentita, è una sofferenza ed è sempre uµ peso maggiore per chi la· pronuncia che per chi l'ascolta. Ho visto .certi oratori, col fazzoletto a palla nella mano, soffrire proprio come nelle doglie del parto: i migliori, quelli dell'eloquenza; non gli altri, col gas povero della facondia. D'altra parte, anche uomini insigni per altezza d'ingegno e di carica non sono loquaci in Parlamento: l'on. Frignani, repentinamente e durevolmente affermatosi come una 776 Biblioteca G no Bianco
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