Naturale: avevano il loro richiamo che doveva sorgere dalle verità del sangue; e come potevano accoccolarlo, questo richiamo, fìttandolo nel fondo d'una poltrona a tanto il mese? Mussolini, già sull'orizzonte della storia, conduce l'Italia in guerra, quindi, volontario, è in trincea, uomo di truppa; il 23 febbraio del '17 il sangue gli esce da ventitre ferite. Hitler è anch'esso volontario, « nel desiderio di poter dimostrare almeno una volta con atti che l'entusiasmo nazionale non è una vuota parola >>; è ferito, soldato, il 7 ottobre del '16; nella corsia dell'ospedale di Hermis egli rovescia gli occhi per guardare entro se stesso, e si pone per la prima volta il problema europeo. L'Italia vince sui campi di Vittorio Veneto ed è sconfitta nelle carte di Versaglia; Mussolini inizia, solo contro tutti, la nuova storia europea, in una volontà ciclopica che sa ,:;offrire per tutti gli Italiani, in un eroismo dove il tormento per i giorni oscuri è superato solo dalla volontà di far vivente la Vittoria: la Germania è sconfitta, è jugulataJ dai protervi par~ lamentari tronfii e corrotti come gli Dei omerici; Hitler, il giorno di Versaglia... << mi buttai sul letto e seppellii il capo che mi bruciava sui cuscini. Dal giorno che mi ero trovato davanti alla tomba di mia madre, non avevo più pianto >>; ora piange, in queste lagrime è il primo alimento della Germania nazista. Il metro degli uomini è appunto nella maniera come essi reagiscono :al dolore; i mediocri vi rovinano e i grandi vi si affilano. I .due Condottieri sentono che sono i prescelti dell~ missione; arde nel loro intimo quel genio che, per il teologico peccato di « rispetto umano », essi chiameranno intelligenza: Mussolini dirà, in un discorso alla Camera, con sensibile grazia, che nessuno può negargli « una discreta intelligenza»; Hitler scriverà, in tina delle pagine più commosse de << La mia vita», che egli è « fortunatamente aiutato dal-; l'intelligenza». Questo genio .esperimenta le dottrine e le prassi avverse; Mussolini nasce col senso della patria, e lo àttua nel concetto dello Stato dopo averlo invano tentato nelle illusioni dell'universale; Hitler parte dalle chimeriche aspirazioni al collettivismo delle idee per concludere: « da placido cosmopolita son diventato .un ·fanatico antisemita»; è presso a poc0 lo stesso viaggio, un lungo e ricco viaggio. 744 BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==