Ma l'amrponfmento alle socialdemocrazie di Monsieur Dupont e di J ohn Bull, che credevano· di poter tenere sempre f:Onla catena al piede la Germania, ha avuto sviluppi che 'incidono sul vivo nella storia attuale e futura dell'Europa: l'Asse Roma-Berlino. Quella che prima era l'amicizia di due ,capi e di due popoli oggi è l'unità inscindibile attorno cui deve girare la ruota della Storia. «.I tentativi di scardinare e i,' incriminare l'asse Roma-Berlino - discorso alla terza Assemblea - sono puerili. L'Asse non è soltanto una relazione tra due Stati; è un incontro fra due rivoluzioni». Bisogna farsi anche una· ragione circa il tentativo socialdemocratico di scalfire con !'unghietta del mignolo manicurata l'acciaro dell'Asse: cotesti governanti al merito di palle bianche ·e nere, allevati alle sordide combutte de'.l'alchimia parlamentare - tra intese oblique e tradimenti tornacontlstici -, adusati allo scrocco del governo per il vorace alimento ,di f~tuità professionali eletto~alist!che e partig_iane, non poss?- no intendere come nèlla radice d1 un patto d1 fratellanza stla il misticismo della dedizione all'idea e del riconoscimento di virtù çhe contrassegnano due popoli avvinti da una sola maniera d'intender la vita e la storia. Ma che avviene in Europa centrale?. Il 1939 le socialdemocrazie piangono e guardano Mussolini come colui dal quale possa venire la consolazione al copioso sàle di loro lagrime tardive. Mussolini risponde d'avere sempre ottima ragione per non associarsi alle « lagrime più o meno oscene » : e che d'altronde quello ch'è accaduto in Europa centrale doveva fatalmente accadere. Le nazioni non si mantengono attraverso la stilografica· dei trattati, ma nel cemento del sangue; e l'Italia è il solo paese ché non abbia particolare motivo di accogliere con diffidenza l'accresciuto potere d'una nazione, a es- .sa legata dall'identità rivoluzionaria. Giustificabilissimo è che la Francia, andando oggi a colazione, senta il bolo di traverso, e che anche l'Inghilterra trovi :un che di amaro nel pudiing. Il Duce non prende iniziative prima che i sacri diritti italiani siano riconosciuti. Un parlar ch~aro e categorico. E siamo alla Francia. Già nel discorso della prima Assemblea, Mussolini riafferma come il Regime abbia risospinto gli Italiani sul mare: , 739 iblioteca Gino Btarico
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