parato da lui che nelle cose difficili bisogna procedere con. passo cauto, ma leggero». I fenomeni economici - afferma - vanno visti nel succedersi dei tempi: perchè « se uno si specchia al mattino e si rispecchia alla sera trova che il suo volto non è cambiato. Se uno fa la stessa operazione alla distanza di dieci anni trova che ha bisogno di qualche cura »: perciò il discorso spazia a rintracciare le leggi nel tempo, esamina le tappe del- ]' economia fascista, sin dall'inflazione del '925 ( sterlina a 157), quando cc una riunione del Consiglio dei Ministri ebbe Luogo al mio domicilio privato, per via di una, certa ulcera dalla quale molto speravano gli antifascisti>>. Il Duce afferma che lo Stato ha leggi fondamentali non suscettibili di ritocchi: e< io sono nemicissimo dei ritocchi »; se si ritocca il naso ad Apollo di un solo centimetro, Apollo non sarà più il dio della bellezza. Quindi - suo tema frequente - 'accenna al carattere degli italiani: « sarà cura del Fascismo di ammobiliare un po' meno sontuosamente il cervello degl'italiani per curare un po' più profondamente il loro carattere n. E infine, come sempre, il Duce sveglia il popolo perchè l'evento della guerra_ sia presente; sia nello spirito; sia considerato come il tr_aguardo de'.la maturità storica: e< lo non credo alla pace perpetua, non solo, ma la ritengo deprimente e negatrice delle virtù fondame1itali dell'uomo, che solo nello ;forzo cruento si rivelano alla piena luce del sole. (Applausi prolungati ~ I Deputati si alzano in piedi ad applaudire - Alla manifestazione di: Viva il Duce! si associano le tribune). Ma questa è la nostra posizione dott~inale; la vita politica, i nostri interessi, il lavoro di ricostruzione interna al quale ci applichiamo ci .fanno desiderare un lungo periodo di pace. Comunque, anche se l'alternativa drammatica dovesse verificarsi, il popolo italiano, educato e inquadrato dalle aristocrazie del Littorio, affronterà gli eventi con piena tranq,tillità, con disciplina consapevole, con volontà fermissima ». (Una grandiosa interminabile acclamazione di tutta l'Assemblea, a cui si associano le tribune, accoglie la fine del discorso e si rinnova a più riprese, mentre Ministri e Deputati in · · piedi gridano: Duce! Duce!, e si canta l'Inno Giovinezza). · 72c Biblioteca Gino Bianco
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