Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

tro il fine edooistico, che gli uomini hanno perseguito per secoli, pone un categorico dello spirito; contro una morale causata dal corrispettivo del « do ut des ))' 1nnalza un'ètica nazionale e civile per la salute dello Stato; contro l'assoluto della ricchezza, nega « l'uomo 'economico puro »; contro il materialismo storico, filiazione del:e economie liberali, afferma che la felicità non è nel benessere, perchè l'uomo deve pur scontare il privilegio d'essere nato nella gloria del Signore e non nel grufolare della tana. Rileggere Mussolini: « Il Fascismo respinge il concetto di felicità economica che si realizzerebbe socialisticamente, e quasi automaticamente a un dato momento della evoluzione dell' ecdnomia con l'assicurare a tutti il, massimo di benessere. Il Fascismo nega l'equazione benessere-felicità che convertirebbe gli uomini in animali, d'una cosa sola pensosi: quella di essere pasciuti ed ingrassati, ri"dotti quindi alla pura e semplice vita vegetativa)). Ma, infine, che cos'è questo quid morale e sino quali limiti impegna l'individuo? ,, Il morale consiste nella coscienza della propria responsabilità, nella dedizione di se stessi, nel non rifiutarsi mai al sacrifizio anche se supremo )). È ovvio che pure il concetto del lavoro si capovolga nei suoi termini dell'ab antiquo: esso non è più solo un diritto nè solo una necessità, non una pena, non l'espiazione d'una nascita. << Il lavoro - paragrafo 2° della Carta - sotto tutte le forme, organizzative o esecutive, intellettuali, tecniche o manuali, è un dovere sociale». Si era abituati a rimirare con soggezione qual languido signore di carne curata e di unghie laccate che, alzandosi a mezzodì, sbadigliava oligoemicamente: - e oggi che cosa farò, mio Dio?! - : alcuno, sì, obbiettava che quel signore - come uomo - fosse un dilettante; ma pur sempre un signore simpatico, anche se la sua vita si svolgeva stravagante e illecita, e forse per questo. Il romanzo dell'Ottocento è fitto di baroni conti e visconti, occupatissimi a parlare d'amore sotto i tigli in fiore, disoccupati come proprio si può essere affondando nei sofà, turbatissimi solo se - rientrando all'alba :-- incontravano la volgarità d'una portiera che caparbiamente strofinasse con la soda le scale di marmo. Oggi, nel Fascismo, è superfluo dire eh.e i condannati all'ozio cercano di celare questo casellario mora- ·7:6 Biblioteca G no Bianco

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