Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

ci originarie, e tutto, la scienza e la vita, sarà deformato da questa nativa organizzazione dello spirito. La lastra fotocrraficaha le sue regole: per ingrandire i dolci occhi azzurri, ~grandisce uniformemente il porro sul naso. Figurarsi se Croce, nato per essere don Benedetto, poteva - una volta salito sul monte Ida - non supervalutare l'illimitabile morido delle supremazie egocentriche e delle spirituali licenze. Questa mancanza di riconoscimenti verso valori più alti del metro uno e settanta di sua statura ha determinato l'ultima filosofia crociana, ch'è un acre litigio con la storia e un permanente dissidio da quei contemporanei ai quali arride perfetta salute e gioioso operare: i fascisti. Quindi, leggendo Croce, si conclude che il contenuto ètico sia nella << libertà assoluta dello spirito n, che all'ètica sia estranea la politica perchè all'ètica è estraneo ogni obbiettivo « materiale n; che~ « se ciascuno provvedesse al bene degli altri trascurando o conculcando il proprio, il risultato sarebbe perfettamente identico a quello che si avrebbe nel caso in cui ciascuno provvedesse a sè senza curarsi degli altri n. Piace, qui giunti, citare l'on. Car- . Io Costamagna, il cui volume sulla « Dottrina del Fascismo )> par fra !_eopere che più onorano la c,ultura del regime. Secondo Croce - egli dice - « è il concetto dell'individuo come fine in sè che viene portato ali' estrema esaltazione, sotto la specie dell'individuo etico o universale ... Il sacrifizio e il disinteresse potrebbero dunque ammettersi soltanto rispetto al fine universale. Ma chi de.termina questo fine? Mistero! ,,. Croce ha « Orientamenti ,, più decisi, quando ne,ga l'eterno nelle interdipendenze etiche con lo Stato, « perchè là perfetta vita morale sarebbe quella che, raggiunta la pienezza di se medesima, si affranca da ogni vincolo e da ogni rapporto con lo Stato, da essa considerato come superfluo >,. Discutere le quali proposizioni non si può senza mancare di rispetto alla convinzione fascista: la fede ha sernpre discusso con l'ateismo, mai con la bestemmia. Mussolini ha detto: « 11senso dello Stato grandeggia nel- . la coscienza degli Italiani, i quali sentono che solo lo Stato è la condizione e la garanzia della loro ·unità e della loro indipendenza; che solo lo Stato rappresenta la continuita nell'avvenire della loro stirpe e della foro storia». · · ]°rz Biblioteca Gino Bianco

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