Quando la· Repubblica veneta muore a Campoformio, Palazzo Venezia è insignito dell'aquila bicipite; sarà la sede dell'ambasciata austriaca presso il Vaticano, per decenni, per troppi decenni, in, un silenzio privo di storia, sino al 25 agosto 1916, allorchè - rrientre il fantaccino italiano sta atterrando il potente impero degli Asburgo - il Governo « a titolo di rivendicazione » annette il Palazzo al Demanio dello Stato. Ecco che Palazzo Venezia diventa testimonianza della vittoria, ospitando, nelle sale ritornate all'antico significato, tutti i cimelì d'arte, già usurpati dall'Austria e all'Austria or tolti: i rùderi dissotterrati negli scavi càrsici; i dipinti del Rinascimento; gli arazzi del Castello di Schoenbrunn, che avevano assistito alle tragedie fra le quali, impavido, era vis- ,uto l'Imperatore, vissuto troppo a lungo per chiudere quasi tutte le bare delle tre generazioni di sua imperiale famiglia, e tr0ppo poco per assistere alla fine del suo assurdo impero crudele. Poi i trofei d'arte ripartono per le sedi primitive, donde li aveva trafugati la rapacità straniera; tornano, i nove arazzi di Schoenbrunn, al Palazzo Ducale della città virgiliana. Due ~esi appena dopo ia Marcia su Roma, in sul finir di dicembre, il Duce si reca a visitare Palazzo Venezia.: è solo, senza sèguito; e pare -davvero che il Genio vada alla ricerca dell'arengo. È l'incontro dell'Uomo e delle cose fra le quali la iOrte d'un popo'.o tesserà il filo della tela. Ripristinata la sede negli antichi addobbi e riportata all'antico valor d'arte e di si_mbolo,il Gran Consiglio del Fascismo si aduna per la prima volta a Palazzo Venezia nell'anno II, luglio del '24: Sala dei Paramenti. Si costruisce con travertino romano la scala di sei rampe, con oltre cento capitelli, ognuno con lo stemma delle città riconquistate - dall'Istria alla Dalmazia - e l'eterno. fluire dell'acqua sprizza dalle tre bocche del leone incoronato, il leone di Zara. Il nome d'una sponda è riconfermato nella porta dedicata al mare Adriatico: or si farà a tempo ad aprire una porta per l'altro mare; la storia corre; e non è solo un'innocente nomenclatura quel battesimo che ilDuce ha imposto alla Sala del Concistoro ridivenuta la Sala delle Battaglie. BibliotecaGino Bianco
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