Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Segniamo qualche altro deputato, ·fra quelli della XXVIII che sono alla Camera fin dalla legislatura prefascista. L'on. Donegani riesce a sorridere pur sotto il peso della ,e Montecatini>; e dei milioni. A osservarlo, imperturbato olimpico e disteso, vien quasi da pens~re èhe si possa esser felici anche essendo ricchi. Ma quando osserveremo l'on. Bruchi, banchiere malinconico, Io sguardo infoscato le I~bbra ermetiche il passo ansioso, si ristabilirà l'equilibrio e il vigore della nota nostra ·preghiera a Dio: « O Signore, dàcci molti nemici e mai nessuna ricchezza ». · L'on. Giovanni Giuriati, ministro, presidente della Camera, segretario del Partito, sempre illustra il suo già illustre cognome: ad attestare :1 quale è questa volta, alla Camera, anche suo nipote l'on. Domenico, anche lui veneto, ma non « ciàcola », lo si vede in biblioteca tra grossi tomi e muti pensieri. L'on. Mazzini, non sol'o è Mazzini, è anche Giuseppe, Giuseppe Mazzini. Nulla lo impaccia, nemmeno il nome schiacciante; livornese di nascita, torinese di elezione, industriale ovunque, competentissimo sempre. L'on. Pennavària è fra i deputati entrati alla Camera prima del compimento dei trenta anni: passa per .il governo, è siciliano senza nevrastenie, aristocratico senz<J.titoli, dotto senza cattedra, torrido sangue e aggiustata cavallf:ria; tutto vi lièvita in giusto punto. · Ecco Lanfrancon.i, indimenticabile: quel suo vestire settecentesco - a calzoni accosciati e bretelline sotto suola e: giacche a coda e cappelli a cùpola - non è un delirio d'originalità; è un ·altro accento del suo spirito bizzarro, staffilato da estri e indagini. Lo accompagna la, fama d'umorista; la maggior fatica è quella di mantenersi all'altezza della fama. Le sue barzellette sono quasi sempre fresche e saporose; talora fanno male; come quando, a uno scrittore romano che: vanta un proprio volume tradotto in inglese e in francese,. domanda seraficamente: - e in italiano non lo farai tradurre? -; oppurè quando, ritardando· lui a un appuntamen-- to, a chj gli dice di averlo atteso per mezz'ora « come un,o stoBibliotecaGino Bianco

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