Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

che abbia fatto lume per tutti; ìl solo - si pensa - che abbia potuto piazzare uno stimolo di perdono allor che l'errore umano ha suscitato la collera del Condottiero. La sua probità morale intellettuale estetica ha un documento in quella lettera che il 1° settembre '28 scrive al Segretario del Partito e che piacerebbe sapere riletta da tutti a ogni stagione: « Non v'è cosa che offenda il popolo italiano come l'ostentazione della ricchezza... Questo arrivare sempre in quarta velocità, con un chiasso d'inferno, con aria prepotente di dominatori, secca terribilmente il prossimo ... Il Fascismo non crea prebende e sanatorie a nessuno ... ». Ora egli è vivo nel cuore di chi lo conobbe vicino e in quelle p3gine della « Vita di Arnaldo », che sono un'offerta al ricordo e aU'arte, quasi a dimostrare che tutte le cime sono familiari al Due~, la poesia su tutte. Quella « Vita » sorge nella stessa veglia funebre; dopo aver trascorso tutta notte nella redazione del Popolo d'Italia, dove giace la salma, il Duce convoca i redattori; dice: « Quando, fra qualche tempo, con animo meno turbato, raccoglierò in volume gli scritti di Arnaldo e specialmente i suoi ultimi discorsi, così significativi e presaghi, dirò di Lui compiutamente e, spero! degnamente». In questi discorsi dell'ultimo triennio, è quello che Arnaldo tiene al « Lirico » di Milano, per le imminenti elezioni del Plebiscito: grigio parlamentarismo del passato - egli il'.ustra - per cui, nella prima affermazione del 904 contro i blocchi popolari, la forza pubblica spara trentatre volte sulla folla; nel '907 si aprono le valvole all'emigrazione inviando 700 mila Italiani a bonificare terre straniere; poi il Patto Gentiloni; poi il '919, quando si guarda piL1a Mosca che a Roma; quindi il Fascismo che riscatta il popolo dalle sudditanze e lo esalta nella Carta del Lavoro nella Conciliazione nel'.a bonifica umana e nella bonifica integrale; infi- . ne vogli3mo noi tutti dire al Condottiero che, se egli cavalcherà ai limiti del mondo, lo seguiremo. Arnaldo ha chiuso gli occhi prima di vederlo, il Condottiero, sui limiti de_icontinenti e del mondo; ma lo ha intravisto nella previsione storica, e noi - il Condottiero seguendo - sentiamo Ar-· naldo all'avanguardia, fedele tra i fedeli. 675 BibliotecaGino Bianco

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