gli interessi, tutti rappresentati ed espressi, questi attraverso le gerarchie dello Stato corporativo, quella attraverso le gerarchie del Partito. Si vedrà così che, mentre nel decennio precedente nessun progetto cli legge -· o quasi - sia stato profondamente revisionato dal Parlamento, varii saranno modificati e approfonditi dalle nuove Commissioni Legislative, le quali prevarranno anche sul funzionarismo burocratico, il cui potere suole essere assorbente nella redazione delle leggi. Si vedrà che non pochi, i quali da deputati raramente salgono alla tribuna, divengono, da consiglieri nazionali, attivamente partecipi alla spectfica concretezza delle commissioni legislative. Ma la chiamata del popolo alle urne, il 1929, ha un significato che travàliça l'episodio elettorale per assurgere alla sanzione storica del Plebiscito, col quale la Nazione attesta la consapevolezza del risorto destino, nella fede al regime e al suo Duce. Su 400 candidati, vi sono 55 fascisti del '19, 54 del '20, 65 del '21, 60 del '22, 59 del '23, 36 del '24, 30 del '25. I 400 candidati sono scelti tra i mille designati e, s'intende, tra le migliaia di aspiranti: uno ve n'è che potrebbe trovare spalancato il portone di Montecitorio, invece vi volta le spalle; è Arnaldo Mussolini. Spontaneamente iscritto in lista, si fa cancellare: « di Mussolini - dice - ve n'è uno solo, in Parlamento>>, e non dice che ve n'è uno solo al mondo perchè ora si tratta di quelle mura: nella risposta è una parte di Arnaldo, schivo di onori e di clamori, orgoglioso di servire in silenzio l'idea e in silenzio seguire il fratello; attento a nascondersi, a fare il bene senza trombe, a facilitare la vita per chiunque, a trovare quella parola che va detta per ogni diversa amarezza del prossimo, sì che tutti, oltre ogni gerarchia, anche se a parlargli occorra alzare gli ocçbi, lo sentiranno << Arnaldo»; così semplicemente lo chiameranno. Rivelatosi il più fedele ed espressivo giornalista del Regime, in quei suoi chiari articoli e squillanti abbrevia la firma nelle iniziali, << a. m. », quasi senta il pudore di usare per la nota giornaliera un cognome così inserito nei fasti. Già mutihto nello spirito per la fine di Sandro, egli muore a mezzo il cammino, e pare si spenga una lampada BibliotecaGino Bianco
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