Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

do, con una lettera grondante, e - meno pateticamente - Casalini Giulio, Carboni Vincenzo, Siles. Questa Camera, che ha saputo assurgere, nei giorni dello sfrenato vilipeqdio, al rango di assemblea costituente, ora, pacificata in sè, proseguirà nell'opera legislativa: compi~ta la battaglia politica e delegando al Governo la sua preventiva e permanente fiducia, la Camera fascista non più troverà altri ardenti motivi di lotta; si delineerà sin da ora la necessità d'una riforma che, lentamente meditata e necessariamente protratta per eventi di politica estera, sarà attuata nel secondo decennio dell'Era: 1939. Un Comitato di Maggioranza il quale, all'epoca aventiniana, è stato efficace di opera, adesso si trova disoccupato: ne fanno parte gli onorevoli Michele Bianchi, Bottai,, Del Croix, Andrea Torre, Pennavaria, Lessona, Ruggero Romano, Titta Madìa e altri: nei mesi della battaglia, è spesso convocato dal Duce; questo rimane un lampeggiante ricordo. Talvolta il Comitato deve pungolare qualche inerte; più opesso frenare gli esagitati che vorrebbero definire i rapporti con l'Aventino alla buona maniera fascista. La medaglia d'oro on. Ulisse Igliori, che ai periodi di tregua scompare nel suo operoso lavoro, e sempre riappare in prima linea quando si tratti di provare col rischio la presenza, dev'essere più volte sedato; solo le note direttive del Duce riescono a trattenerlo: Igliori è un rivoluzionario sempre, in guerra in pace a Fiume alla vigilia e in seguito, il giorno prima il giorno stesso e il giorno dopo, e, avendo perduto un braccio in trincea, se ne ritrov~ sempre uno libero per far tremare, pallidi, gli aventinisti : i quali cercano di evitare pur lo sguardo di quei suoi freddi occhi ironici, che sanno essere volta a volta docili e spietati, come gli occhi azzurri, in verità presi troppo alla leggera dai poeti decadenti. Ora che gli aventinisti si son dileguati, che si fa? Com'è vero che anche il nemico sia una grazia di Dio! ti riempie la giornata, ti rnette all'erta, ti corròbora. Signore Iddio, consèrvaci floridi i nostri nemici. BibliotecaGino Bianco

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