nuova legge di Licurgo; anche combattenti di rinomanza ne rimangono aobagliati come d'un sole novello sulla via di Damasco. · L'on. Viola sprofonda lentamente in uno stato di ebbrezza; l'on. Ponzio di San Sebastiano vuol mantenersi a livello dell'on. Viola: s'incontrano e si salutano come salvatori della Patria: ave! Come la salveranno la Patria? per ora l'on. Ponzio si fa intervistare dal giornalismo ittèrico; l'on. Viola pronuncia alla Camera un discorso di forti miscele antifasciste, così ben dosate, che Bottai lo interrompe per domandargli chi gli abbia scritto il discorso: zuffa; campanello del Presidente. - · Fuori, pei corridoi, l'Aventino freme; si mulina più la bufera che l'idea: alcuno è pentito della secessione; 1'on. Cassinelli propone la discesa dal monte e il reingresso nell'aula; il suo motto, sulla carta da lettere, è « credendo dubito », però si tratta d'una civetteria intellettuale che -dà la mano a Cristo e a Belzebù; nella vita Cassinelli sa quel che vuole, e ora vuole che.l'Aventino riscatti f empietà; intuisce che più tardi non concederà tempo l'espiazione. Ma, su tutti, dòmina la settaria volontà dell'on. Amendola, grigio e puntiglioso : fatalissimo a sè ·e a chi gli crede. Amendola, serbatosi a un grande avvenire, assistito da un ingegno pesante e monco, come certi corpi mutilati e obesi, è, veramente profondo in quel che capisce: ma tra le cose che non capisce è la politica, alla quale giunge dalle nebulose dottrine teosofiche; e come si può essere - dio mio! - un capo di milizie avendo riempito i propri trentacinque anni di norme divine e di umani ripicchi? L'ingenuità di qualche giovane che in lui ha fiducia scambia la grandigia per ricchezza, l'insipienza per dirittura, la testardaggine per coerenza, l'ambizione per inflessibilità. Vi è anche chi - come Pangloss - stampa che l'on. Amendola « è uomo di sicuro avilenire »; vero è che soggiunge e spiega: « ni~nte meno creerà e dirigerà "Il Mondo"»; si tratta d'un mondo stampato, un giornale. Amendola, ministro nel Gabinetto Facta, è stato - col sostegno dei colleghi più lividamente antifascisti, quali Taddei e Alessio - colui che ha sciaguratamente spinto il goBibliotecaGino Bianco
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