Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

(dove l'on. Matteotti si trova moribondo) per assumere notizie, ancor prima che ne sia divulgato il ricovero: dunque il governo sarebbe direttamente informato dai sicari, e partècipe. Il processo, che si svolge dinanzi all'Assise. di Chieti, ristabilisce la verità e <là la mirnra della follia antifascista. Gli imputati affermano che l'omicidio fu oltre le intenzioni e che l'iniziativa del sequestro volgeva al fine di ottenere confessioni sulle responsabilità politiche dei deputati massimalisti. Le prove dimostrano la dolosa falsità di tutte le vociferazioni che hanno commosso il Paese: che il cadavere sia stato tagliato a pezzi, che il cadavere sia stato evirato per consegnarne il reperto ai mandanti, che il cadavere sia stato abbandonato in una località detta la « Quartarella )),,che il cadavere sia stato gittato nel Tevere fra due lastre di piombo ti pografiço, che... Insomma si disperdono tutte le torbide fantasie, alimentate dall'odio di setta, dal fosco dilettantismo poliziesco dell'on. Zaniboni, dal consapevole mendacio dei necrofori: la pietà per l'ucciso non diminuisce lo sdegno per il crìmine della sordida speculazione sotterranea. La quale si svela in tutta la sua struttura co~ la deposizione dell'on. Bruno Cassinelli, deputato socialista: Cassinelli deponi:; che la famosa telefonata (che si dice del!'onorevole Acerbo) è stata fatta dagli stessi socialisti e da questi at- · tribuita al membro del Governo. In tale deposizione annega l'ultimo atto della tragica farsa degli antifascisti, i quali mai più perdònano a Cassinelli di non aver giurato il falso: lo si accusa, nelle congreghe demomassoniche, di essere « un mancato fascista )); Roberto Marvasi Io lega alla definizione di « cartolina illustrata del rivolu.zionarismo italiano ... )); lo si espellerà infine dal partito. Cassinelli indirizzerà al Presidente della Camera la lettera che segue, notevole anche perchè la reticenza della frase rivela il metodo massimalista, impigliato nello sfruttamento dei « fatti delittuosi )), come dice Cassinelli con genericità espressiva. 646 BibliotecaGino Bianco

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