Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

cc formativa ed educativa )); ma vi dev'essere un modo; bisogna convi_ncersiche la Rivoluzione è un fatto acquisito, e non deve assumersi tjuell' « aria cattedratica », perchè la maggioranza nella Camera comprende « almeno' cento uomini di primissimo ordine », e « anche le comparse sono necessarie... riempiono la scena e danno il colore e il colore è necessario alt' opera»: conclude, rivolto agli avversari, affermando il dovere di « disperdere le ceneri dei vostri e anche dei nostri rancori» per la Patria augusta e intangibile. La maggioranza, a gran voce, chiede l'affissione del discorso; Mussolini si oppone. Ancor più di alcuni settori della Camera, il Paese sente in questo discorso il palpitare vivo della grande idea, sente l'opposizione castigata nel suo stesso anacronismo che rifiuta di ammettere l'evento rivoluzionario, sente come il Duce potrebbe atterrare Ìe oppos1z10ni e invece le chiama,. null'altro chiedendo che il riconoscimento della storia e la devozione alla Patria. An~ora una volta l'antifascismo è sgominato: popperà da un cadavere l'ultima bè.imbolad'ossigeno, fittizio ossigeno poichè si tratta appunto d'un cadavere. ·Il discorso del! 'on. Matteotti, che oltraggiosamente processa l'idea e il martirologio delle Camicie Nere, irrita alcuni fascisti i quali, immuni dalla responsabilità e dal controllo della carica, organizzano il sequestro dell'oratore; nella colluttazione ne consegue la morte violenta del deputato: I o giugno del '24. Su questo triste episodio di cronaca nera, sinceramente deplorato da parte fascista con pubbliche e autorevoli dichiarazioni, dilaga l'infamia speculatrice dell 'antifasci.smo, che tenta per sei mesi di agganciare la Rivoluzione al fattaccio, versando il bitume della calunnia del falso del pànico, nemmeno arretrando dinanzi alle nefande orditure della simulazione delle prove. Si afferma la connivenza del Governo nel delitto; si afferma che il sottosegretario alla Presidenza on. Acerbo abbia telefonato all'ospedale San Giacomo BibliotecaGinoBianco

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