DAL e, 3 GENNAIO>> ALL'« ASCENSIONE>) CANDIDATI ALL'ESAME DELLA PENTARCHIA - MUSSOLINI. A COLLOQUIO CON UNA BAMBINA - QUEL COLLE DELLA PLEBE - UNA LETTERA DEL DUCE A « L'EPOCA » - SANZIONE DELL'ART. 4,1 DELLO STATUTO - SCIALOJA E LA SECONDA VITA - I DISCORSI MAGGIORMENTE RICORDATI DELLA XXVII LEGISLATURA Con l'avvento della Rivoluzione e col « discorso del bivacco », il parlamento è virtualmente finito, nella sua psicologia e nella sua strùttura tradizionali. Avrà ancora gli ac- ·cessi convulsi d'una fine ribelle, un conato di r·ivolta per giustificare il significato d'agonia che in greco ·vuol _direproprio lotta. Finito: perchè tutta la vita parlamentare ha il presupposto d'un governo che tragga dalle urne le proprie sorti; il metro della fortuna e del successo d'un ministero sta appunto in questo còmpu to di palle bianche e nere; la scaltrezza dei protagonisti deriva dagli incastri per i quali il deputato ha il sostegno del ministro e il ministro· il voto del deputato. AlJor che il Governo ripete le sue origini dall'incontro della Rivoluzione e della Reggia, avvenuto all'infuori e in· certo senso contro il parlamento, questo è tagliato nella parte vitale, vicino al cuore. ·Soprattutto il parlamento stramazza per la presenza dell'Eroe. È inconcepibile un Mussolini incasellato in ordine alfabetico, Mussolini che si rechi a votare col quoziente ·d'un peso pari a quello dell'on. Abbo, Mussolini che trèpidi per le çlecisioni dei gruppi; Mussolini chç dica: « onorevoli colleghi, io spero che voi mi accorderete la fiducia ... ». · La sensibilità dei presidenti fascisti cercherà di mutare le Biblioteca Gino Bianco
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