Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Il quale dice che avrebbe potuto stravincere, e invece si è.: imposto dei li.rriiti: « Potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli» (Applausi a destra); Modigliani, rompendo la paura in folle crisi, grida: « Viva il Parlamento >>; ma il grido, iniziato con disperazione, si abbioscia in una specie di rantolo. Si soffre veramente, tra ansie diverse; con la preoccupazione del proletariato, della propria vita, dell'indennità parlamentare, dello scioglimento della Camera:· si soffre come solo può soffrire uno stòico deputato socia-. lista quando abbia il sospetto di cose fatte sul serio. Mussolini continua avvertendo che ha costituito un Governo di coalizione, non per una maggioranza parlamentare, della quale può fare a meno, ma « per raccogliere quanti, vogliono salvare la Nazione boccheggiante >>. Poi il suo programma, ch'è quello di non avere programma: finalmente! il parlamento ha inteso battaglioni di programmi; e ora? ora « noi non abbiamo programma, noi risolveremo i nostri problemi giorno per giorno ». Il sen. Bodrero, che ha il dono del riassunto storico nonostante il sognante occhio d'anacoreta, avverte che in questo momento Mussolini interpreta « la tradizione più pura costante tenace e feconda di tutta quanta la storia del nostro Paese »: è assurdo pensare che si possa impillolare la storia in un programmino ad usum degli « onorevoli colleghi ». Il Duce conclude: « Che Iddio mi assista nel condurre a termine vittorioso la mia ardua faticà! >>. Lo stesso giorno, Mussolini ripete le dichiarazioni al Senato (Presidente, Tittoni; segretario, Biscaretti): il Senato lo accoglie con una salva di applausi; egli indica il Duca della Vittoria e il Duca del Mare, come per chiamar vivente nell'assemblea lo spirito della guerra. · La legislatura comincia la sua agonia, talvolta rassegna-· ta, t3lvoita inquieta; polsi clònici. L'on. Lucci (un socialista napoletano, col piglio malan- .drino che si assume cantando: « Scetàteve, guagliune 'e malavita») afferma, parlando sulla politica estera il IO febbraio del '23, ·come << i fatti stanno a dimostrare che il Governo fascista non ha abbandonato la politica dei precedenti Mi: nisteri>>. E·Mussolini, paziente (chi-lo avrebbe creduto tanto BibliotecaGino Bianco

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