primo Governo della Rivoluzione con nomi prelevati anche dal parlamento defunto. Il Duce assume il centro del Governo: Interni ed Esteri; Federzoni è alle Colonie; Oviglio, alla Giustizia; De' Stefani, alle Finanze; Tangorra, al Tesoro; Carnazza, ai Lavori Pubblici; De Capitani d'Arzago, all'Agr_icoltura; Cavazzoni, al Lavo.ro e Previdenza Sociale; Colonna di Cesarò, alle Poste e 1):legrafi; Giuriati, alle Terre Liberate. Un senatore all'Istruzione, Gentile; un senatore all'Industria e Commercio, Teofilo Rossi. Alla Guerra, il Duca della Vittoria: Diaz; alla Marina, il Duca del Mare: Thaon de Revel. I sottosegretari: Acerbo; Vassallo; Marchi; Pinzi; Milani; Lissia; Rocco; De Vecchi; Bonardi; Costanzo Ciano; Lupi; Suardo; Corgini; Gronchi; Gay; Merlin; Terzaghi, sostituito presto da Caradonna. Fra i sottosegretari è, anche un poeta, Luigi Siciliani, all'Antichità Belle Arti: ed è bello che pure una voce di poesia, ispirata alle vetuste grandezze romane ed elleniche, sia fra quelle che iniziano la ricostruzione rivoluzionaria, una voce contro la quale maggiormente si leva il beffardo malanimo pussista, chè più ammonitrice la sente nell'evocazione d'un 'arte· sdegnosa e suscitatrice di fati. Il I 6 novembre del '22 Mussolini presenta il Governo al parlamento. La Camera è sospesa, non sa ancora quale sorte le spetti; il trepido silenzio è rotto dall'on. Rossini che, all'apparire di Diaz, ·grida: cc Viva il Duca della Vitt,oria ». . Il grido fa animo all'assemblea; spesso, ascoltare se stessi è un modo di farsi compagnia; e l' on. Rossini, oratore, riccioluto, sorridente, scintillante, è tra i più vezzeggiati alla Camera per il suo sempre pronto fervore; anche stavo!ta è .il primo a rasserenare le atmosfere col suo saluto al Generale; e sarà, pure alla Camera Alta, tra i senatori più vivi e più giovani, per quakhe tempo il più giovane. Il discorso del Duce in parlamento è da tutti ricordato: in petto ai deputati il core sobbalza e si quieta secondo le varie proposizioni. Le estreme sinistre si riducono al silenzio, per ora si affidano alla misericordia del Signore e al buon animo di Mussolini.- BibliotecaGino Bianco
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