Mussolini scrive il 12 febbraio del '22 un articolo nd quale è lo « st.ato obbiettivo » dell'infermità nazionale: la crisi economica, tra i cui spacchi è crollati la Banca Italiana di Sconto; l'isolamento dell'Italia a oriente e a occidente; l 'incerta. sorte nel Mediterraneo orientale; la guerriglia in Tripolitania. · .La Camera, sorda alla voce del Duce, si acciàcina nel ritenere responsabile il Fascismo, e solo il Fascismo, del sangue che macchia le piazze. Il 1 8 marzo si mette in votazione un ordine del giorno Modigliani: « La Camera esprime la sua simpatia ai lavoratori agricoli d'Italia nella loro lotta per la difesa dei patti agrari, che vuole tutelati contro ogni insidia e violenza fascista »: fascista. La Camera, in una precedente votazione dello stesso giorno, registra 365 deputati presenti; adesso non si raggiunge il numero legale: segno, è che molti << onorevoli colieghi n sentono il rimorso di votare l'ordine del giorno che attribuisce ai fascisti, e solo ai fascisti, la vio'.enza; ma non hanno il coraggio di non votarlo: sì squàgliano. · Il 21 marzo invece, raccolte le file, dopo congrue intemerate dei capi, si riesce a far votare e approvare il detto ordine del giorno, con 81 voti favorevoli, 72 contrari, e 111 ;istenuti (centoundici). Centoundici signori deputati non han110 un parere sulla sanguinosa battaglia tra fascisti e comunisti: Viva il P<clrlamento ! Questi centoundici sarebbero come il protoplasma di quellà maggioranza che _:_. secondo una mozione dell'on. Celli ( 1 7 febbraio '922) - dovrebbe formare un lotto com patto di democratici e popolari e riformisti e costituzionalisti, tagliando con equa giustizia i due gruppi estremi: fascisti e comunisti: sullo stesso ordine, e accomunati, fascisti e comunisti: Viva il Parlamento! · · · Mussolini dice alla Camera il suo disprezzo per queste mistificazioni parlamentari: << Noi siamo pochi qui dentro, ma abbiamo forze grandissime nel Paese. Ma soprattutto convincetevi che sarebbe la vostra totale rovina una reazione antifàscista che partisse dai banchi de{ Governo n. BÌbliotecaGino Bianco
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