Jìnito: bisogna firmare i verbali; ma ora lo spirito è leggiero; qualcuno, persino, cantìcchia. La sera, il sena.tore trionfa: spaghetti all'amatriciana. Le debolezze dello spirito finiscono spesso in una pietanza fumante. Ma i duellanti sono sòbrii, con la strènua inappetenza di chi abbia valicato il limite della morte e stendendo il braccio tocchi l'Olimpo; i°l senatore trova che gli spaghetti non siano proprio « al dente »; allo champagne il padrino oratore si alza, « ore rotundo »: « ... che il dissenso politico non riesce a scavare, signori, solchi di odio, perchè il problema basilare non è nelle persone ma nelle idee; e tutti, per diverse uie, perseguiamo una giustizia socia!... >>. 11 senatore persegue una mela tentando di sbucciarla con coltello e forchetta; però la mela slitta e cadde a terra in un rumore di posata che s'abbatta vanamente sul piatto ... L'oratore ha una yausa drammatica. Al mattino, i giornali pubblicano « Il grave duello neipressi della Casilina >>; secondo il partito, insistono sul sangue freddo dell'uno o dell'altro dei duellanti, ma tutti, imparzialmente, stampano il mio nome quale padrino: a quell'età e a quel tempo il proprio nome in corpo otto fa pur sempre un certo effetto; è allora anzi che, al natal paese di Petilia, alcuno predice il mio « brillante avvenire >>. Ma si sa: dopo Delfo, gli oràcoli non hanno fortuna. Intanto, alla Camera, le sedute non sono serene: i gruppi fan rumore; si tenta l'ostruzionismo contro i deputati fascisti, ma con prudenza. Un giorno che parla l'on. Lupi e i socialisti lo interrompono « in un chiaravari infernale >> - come, Lupi dice -, s'alza l'on. Giunta per annunciare, (sancta simplicitas): - signori, oggi si spara -. Giunta ha un fisico sportivo, n~ sono note le prodi azioni fiumane e fasciste; quando l'ira lo prende s'allunga ancora di più, sembra un uomo stirato: i socialisti zittiscono di colpo; una magìa. Così Lupi può continuare, benchè - dirà - « sopportato come un cane in BibliotecaGino Bianco
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