che, per il fatto del suo rovescio, il movimento socialistcr italiano sia definitivamente eliminato )). · Un politico di sì palese chiaroveggenza, dotato d'un senso storico così aderente, che cosa può fare al governo? quel che fa Bonomi: mettersi una benda agli occhi e scrivere volumi sulle vie nuove del _socialismo, con l'aiuto mnemònico d'una perduta veggenza. Il parlamento non ha ancora un brivido, felix aetas. In quel tempo la ventura mi mette vicino a un senatore: questa è una storia da raccontare, storia privatissima, ma dovrò pure io - eternando l'opera altrui - dir della mia, opera piccioletta sì, però ognuno fa quel che ·può. L'on. Fazio - a esempio -- salva il liberalismo; io faccio il paclrino. Leggete. Il 1920, pel Caflè Aragno, scende l'asse della politica ufficiale e della vita supercivilizzata. · Quel cameriere dai baffi guasconi, incerottati alla Guglielmo, servendo la colazione all'on. Ignazio Larussa (non ancora conte ma sempre galantuomo), si rinserra nell'atteggi~mento ermètico e potente di chi sappia la tècnica della lotta di classe e maturi estreme soluzioni sulla tirannia del capitale. Dell'on. Larussa, parlamentare di stazzata autorità, gentilìzio illustre, insigne toga, munifico signore, uomo di governo in un ministero fascista, più tardi Conte per decreto, avròil -piacere, nel '24, di essere « compagno di lista ii (allora sì diceva così) e di ascoltarne un veemente discorso agli elettori di Tropea, in dove egli dice che << se gli si spacca il cuorè dentro sì trova scritto: Tropea ,i. Essendo io purtroppo furbissimo, penso che l'on. Larussa debba ripetere ai vari paesi la frase lampeggiante; così mi convinco che egli porti nel cu:ore la maflpa catastale dell'intera provincia. Quella sera, da Aragno, Maria Rigier, con un odio vulcanico contro la borghesia il sapone e la grammatica, s'attacca a un bicchierino di mistrà raccontando a se stessa le tappe immancabili verso il « sol dell'avvenire )l. ça ira. 016 .. BibliotecaGino Bipnco
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