Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

pate dalla part1g1aneria, strinate dal cavillo regolamentare, poi dominate dalla forza morale e talvolta fisica della pattuglia fascista, non altri, meglio di De Nicola, con le native virtù presjdenziali, poteva giungere all'approdo finale di coprirsi il capo, manifesto segno e tradizionalistico della formula del traguardo: « la seduta è tolta >>. Sensibilissimo l'ingegno e facile la sìntesi, pronto alla <, battuta » sdrammatizzante, abile nel deviare il « punctum dokns >> della discussione, munifico d'un'affabilità equamente distribuita, De Nicola non sarà il presidente settariamente insigne d\m'assemblea rivoluzionaria, ma è il presidente perfetto d'una Camera, dove la composizione dei gruppi renda necessario l'equilibrio e accidentato il cammino. Napoli gli dà l'esuberanza, la toga gli dà il controllo, l'eloquenza un predominio; Dio gli dà il resto. Così passa, amato e riverito, viziato dalla vita che gli fa schiudere un varco osannante dovunque si trovi; da per tutto cappelli che si levano, labbra che sorridono, schiene che si curvano. Il Fascismo, allineando tutti nei ranghi, lo sorprende, gli cambia in certo modo gli strumenti e la bussola, lo costringe a uscire dalla riconosciuta estraneità della poltrona presidenziale per delimitarsi in un settore di battaglia : qui, nel regolamento più che nella legge fascista, egli trova il suo disagio di fanciullo allevato nei dàddoli e ora messo in riga, quel disagio che man mano lo allontanerà dalla politica militante dopo a:vervi regnato con lo scettro alto sulle competizioni diverse e sulle sponde opposte. De Nicola insomma è abituato a sedere al gradino più alto; lo trova occupato, volta le spalle e se ne va in Tribunale. dove, pur sedendo alla sbarra, nessuno gli nega l'altezza dovuta. Non potendo essere il gerieraie, si accontenta di essere· il maestro: ma dev'essere un « più >>; è nato così. Che cosa fareste - gli si domanda - nascendo una seconda volta? E lui: «_Farei atJcora l'avvocato; ma vorrei fare il direttore d'orchestra. Non ridete: un grande, Henri Robèrt, ad anàloga domanda, rispose: - Vorrei fare il professore di golf - ». No, non ridiamo; la· risposta è sincera: il direttore d'orchestra ha un pòdio e una bacçhetta, due cose che veramente piacciono a Enrico De Nicola; sono proprio piazzate ·nella sua completa attrezzatura spirituale. 6II Bibl•oteca· Gino Bianco

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