Gli Italiani hanno sempre saputo che l'Inghilterra fomenti la guerra per il suo predominio; Nitti, nello stesso volume: « La Gran Bretagna è forse quasi sola a fare o a tentare una vera politica di pace nel continente europeo>>. Capite? Gli Italiani sono vittime della gelosia di Francia e destinati sono alla fràternità dell'Asse; Nitti, nell'Europa senza pace, avverte con una profezia che si pu'ò giudicare « a posteriori >>: cc Amico sincero della Francia e avversario antico dell'imperialismo tedesco ..., io non solo sono convinto che la Germa;zia sia paese non disadatto alle istituzioni democratiche; ma credo che, dopo la caduta dell'Impero, abbia prevalenza di principù democratici più di qualsiasi altro paese d'Europa >>: guesto è ,detto sul finire del 1921, mentre Hitler prende il cammino per la strada del grande Reich. C~pite? Ma in quel tempo tali affermazioni apodìttiche hanno grande effetto, queste, e alcune battute alla Bernardo Shaw <li cui l'on. Nitti si compiace, come guando a San Remo (nella conferenza con Millerand e Lloyd George) un giornalista americano gli domanda che cosa sia più necessario della pace, e lui risponde: << una sola cosa è necessaria: l'Europa deve sorridere». Una rispostina simile entusiasma l'America, dove arlche le dentiere proletarie, trattate al solforicinoleato, acguistano dignità nel sorriso; ma veramente, con Nitti Millerand e Lloyd George, che inconsciamente contribuiscono a preparare la nuova guerra di vent'anni dopo, l'Europa non può sorridere, non deve .. Tale politica, che per volere essere europea è antitaliana, si sconterà col sangue; ma Nitti non avrà mai un rimorso, non mai una sola volta a coprirsi gli occhi nel pentimento, non mai a mettersi la mano avanti le pupille com_equando il dubbio punge: « io so - scrive - che la saggezza e la vita sono da una sola parte e nulla devo modificare di quanto ho fatto, nè nella mia propaganda, nè nel mio sforzo di rinnovazione umana»: ch'è poi consistito - come non •Sarà mai abbastanza ripetuto - nell'aprire ai disertori i cancelli della galera. 592 BibliotecaGino Bianco
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