za la forza, e, senza l'ausilio della forza, sarebbero periti mezz~ secolo or fa. « Insomma - insiste Lloyd George - Clemenceau, per convinzione e per temperamento, era un cinico inguaribile. Non credeva nel trionfo finale della giustizia. Il suo credo • fondamentale - ammesso che ne avesse uno - era che la storia ha insegnato chiaramente come alla fine la. forza abbia sempre trionfato sulla giustizia. Egli diceva che la · forza è il diritto». Quest'uomo, illuminato da sì cristiana virtù, si asside arbitro del destino dei popoli, incoraggiato dalle fallaci visioni d'un americano pre:trombòtico e dalle rapacità d'un inglese che mette a profitto l'odio dell'uno e il morbo dell'altro. Un odio sine causa del quale è vittima l'Italia; un odio preventivo, che vuole tagliare alla giovane nazione il fatale ritorno dcll.'Ui-be; un odio che il sacrificio italiano non riesce a lenire. Fiume? - « C' est la lune >> -, risponde Clemenceau alle richieste dei delegati di Roma. L'Italia è per lui presente sempre e solo nella prova del sangue; disdegnata prima, defraudata dopo. Nel 1918, quando gli alleati maggiormente sentono il tremendo rischio della sconfitta, il governo francese, àuspici Foch e Robertson, riunisce i comandanti militari: Pétain, Haig e Pershing, per compilare un progetto di operazioni decisivo: Cadorna assente, non invitato. È la riunione del 24 gennaio, a Compiègne, al Quartier Generale francese. Pétain apre la discussione, esponendo l'impossibilità che le Potenze alleate possano prendere l'offensiva nel '918; segue Haig, che conclude · anche lui sull'opportunità di mantenere un atteggiamento difensivo; solo Foch illustra la necessità di sferrare una controffensiva potente « con tutte le forze alleate disponibili al momento opportuno e su un fronte comune »; ma gli altri due replicano che « la scarsità degli effettivi non consente alle loro armate un'offensiva vigorosa»'. . Le.cose rimangono così; i mesi volgono in trèpido maturarsi di eventi; l'Italia, assente da Compiègne, si rinserra sul Piave, una per. tutti; Ja mattina del vene,rdì santo giunge notizia che i tedeschi prèmono inesorabilmente le truppe 579 81b1iotecaGino Bianco
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