World war, lo stesso generale Pershing confessa: « È' inutitile dire che noi eravamo molto imbarazzati di fronte agli Alleati, per la pochezza di quel che avevamo fatto ». Forse non ha torto Rob.ertson quando, in uno dei consueti memorandum ai membri del Gabinetto inglese, fa nere previsioni sull'argomento americano: « La mia impressione è che non ci sia molto da fidare sull'aiuto dell'America, nel senso d'aiu- . tarci a sconfiggere i Tedeschi iu battaglia)>. Lloyd Georgc ne trae un par di paradossi, dei quali dà due spiegazioni d'ordine sentimentale: 1°) l'America, il paese più attrezzato per la produzione, non è riuscita, dopo un anno e .mezzo. ad attrezzare il proprio esercito per la guerra, perchè i capi si sollècitano l'un l'altro senza sollecitare mai il lavoro; 2°) gli americani, pur derivando dall'Euròpa, ne diffìdano, perchè essi discendono eia quegli europei espatriati, col sordo rancore delle privazioni subite nella terra d'origine. E infine Lloyd George, che pur spècula a Versaglia sulle condizioni mentali di Wilson, ora. le eccepisce, con un' esattezza che non esclude l'ingenerosità: « la salute di Wilson era seriamente minata, era già sull'orlo del tragico collasso». Infatti, cominciano i primi formicolìi del colpo apoplettico, del quale presto diremo; quando si scrive il trattato di Versaglia sono già palesi i dissesti nel circolo: nel circolo del professore americano e del sistema europeo. A Versaglia, molte volte, litigano Lloycl George e Clcmenceau; ma sono sempre cuori gemelli quando si tratta di depredare l'Italia: c'è ora un po' di gusto a osservare come Clemenceau sia compilato nelle Memorie di Lloyd George. Clemenceau è odioso al presidente della repubblica, Poincaré, è avversato dal parlamentarismo, è indifferente alla folla; non ha con sè gruppi o partiti; « quest'Ismaele della politica francese - dice Lloyd George - amava la Francia ed odiava i francesi>>. Disistima gli uomini politici del suo paese, Briand prima degli altri; solo verso Jacirès, il capo socialista, ha parole ,di considerazione, ma bisogna comBibliot a Gino Bianco
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