Il 1820, Ferdinando I di Napoli concede al popolo un sistema di Costituzione; ma se ne pente dopo qualche mese, e lo ritira: nel giro brevissimo di poche dècadi il suddito si vede innalzato alla dignità di cittadino e inabissato nell'oscurità del pària·: scherzo borbonico. Ferdinando è adusato al gioco di « togli e prendi )); egli stesso lo ha esperimentato quando il Congresso di Vienna gli restituisce il regno che Napoleone gli ha tolto per darlo prima a Giuseppe e poi a Murat. Il figlio - il Re Bomba - seguirà lo scherzo paterno, un ben tragico scherzo, allor che, incalzato dal risveglio rivoluzionario, promulgherà quella costituzione che più tardi massacrerà nella carneficina delle barricate; quindi, per le strade lorde di sangue, passerà cantando il Te Deum di grazia al sommo Dio, che dice suo amico: passerà con gli occhi roteanti che sembrano presi a prestito dalle invernali leggende dell'orco; il mondo, guardato con occhi simili, è un'altra cosa, è fumo, denso fumo di tizzo verde. Però Re Bomba morrà di morbo pedicolare, ch'è un modo di dire scientifico per indicare una special maniera di morire, divorati da pidocchi giganti e - questa volta - giustizieri, una maniera cui son soggetti talvolta - vedi caso - i tiranni: anche Silla, a Pozzuoli, muore cosl, alimentando gli insetti a miriade. . Si può dire, guardando in sintesi il progredire delle forme rappresentative, che col tramonto delle repubbliche napoleoniche l'idea si fermi: riprende con maggior vigore, quando Napoleone sconfigge Melas e obbedisce aH'inconscio destino del suo sangue itàlico, considerando l'aspirazione degli italiani verso un'unità libera e riconosciuta. A, Marengo Napolèone è di umore tetro: gli si rompe il vetro dell'orologio; superstizioso come una cocotte spagnuola, dice a Bourienne che << o Giuseppina lo tradisce o perderà la battaglia)), Lo tradisce Giuseppina, quindi egli vince la battaglia inferendo un insanabile spacco al tracotante dominio au~triaco: già, l'anno prima, l'adunata di di Genova era stata un grido pauroso e disperato per l'unità d'Italia. . 57 1bliotecaGino B•anco
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