visorio che « la rivoluzione, con la quale il popolo russo ha messo i suoi destini sulle sicure fondamenta della libertà, è il più grande servizio che esso abbia reso alla causa per la quale gli alleati combattono dall'agosto 1914 ». Così la plutocrazia britannica, dimenticando che ha ancora calda la mano dalla stretta regale dello Zar, fa l'occhietto ai nuovi capipopoli; ma, non essendo sicura degli sviluppi ulteriori, fa anche un sorriso di riserva al monarca spodestato, lo fa, attraverso un combinato disposto, per le fluenti labbra del leader, Bonar Law, il quale invia il sentimento della Camera dei Comuni all'ex Zar, « per quasi tre anni nostro fedele alleato » : chiarezza e fede. Dobbiamo a queste conferenze talune verità che Lloyd George pubblica come emergenze dei preparativi, sul cui spirito le varie riunioni vengono avviate precedentemente e fraudolentemente. A proposito della Conferenza di Roma, il' nostro Lloyd ciarliero rende pubblico il rapporto d'un suo funzionario in Italia; ed è uno spasso per gli eventuali residuatì delle « sorellanze )) e « cuginanze )) latine. Dice: « Malgrado le belle parole apparenti sull'unità della razza, non è dubbio che gli italiani diffidino dei francesi e che i francesi turlupinino gli italiani )). Aggiunge Lloyd George che c'è sempre una punta di derisione quand'o un francese parla degli italiani; egli stesso ne rimane scandalizzato: « Le brillanti operazioni - spiega - dei soldati d'Italia nel prendere d'assalto vette alpine quasi inaccessibili erano completamente scor- . date dai francesi, e quando io vi facevo allusione questi non avevano che delle battute di scherno )). Le battute sono state puntualmente registrate nel libro-mastro; e il saldo è venuto. Ma quali sicuri alleati, questi alleati d'un tempo! Perchè anche Lloyd George, pur facendo riconoscimenti incoercibili, non manca - intendiamoci - di ricordare che l'Italia serve all'alleanza, ma l'alleanza non considera nemico il nemico d'Italia: « Sebbene gli uomini di Stato austriaci - egli confessa - siano stati i primi responsabili di aver gittato l'Europa nel macello di una guerra mondiale, nè in Inghilterra nè in Francia esistevano antipatie verso l'Austria, perchè solo la Germania era considerata la vera colpevole)). 568 BibliotecaGino Bianco
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