parlato come Lloyd George, il quale era convinto che l'inimicizia tradizionale tra Francia e Inghilterra si sarebbe riaccesa>>. Però Clemenceau, quando fa del pessimismo, lo fa proprio a fondo. Egli è convinto che, alla fin fine, le rivendicazioni germaniche si raggiungeranno, tutte, con la stessa collaborazione palese o celata dell'Inghilterra; e la Francia farà le spese: « L'Inghilterra ultimo modello dà pugni sul tavolo, come la Germania, per ottenere da noi, francesi, pagamenti supplementari ... Le rivendicazioni (tedesche) sono già pronte e la collaborazione (anglo-tedesca) comincerà... Ciò dipenderà dallf combinazioni del!'ora, nelle quali la Francia non conterà che pro forma, mentre l'America, estranea alla quistione, avrà forse escogitato qualche altra proposta... ». Clemenceau è rimasto proprio sotto l'incubo di un pugno: svolgendosi la Conferenza sul destino della Germania, un signore, accaloratosi contro l'inflessibile Capo del Governo francese, ha battuto il pugno sul tavolo, contravvenendo alle sornione dolcezze delle adunate internazionali: quel signore è Snowden. II Questo ·dice Clemenceau. E Lloyd George? Nella vecchia Europa ciarliera, si è sempre detto che gli inglesi siano una gente riservata: il gentleman appare parco di eloquio, rimasticando le antiche idee dell'impero; ascolta col disinteresse di chi è convinto che la salute stia solo in sè e che dal mondo nulla possa giungergli che non sia vano e comune. Però - inorridite - la storia inglese è priva di riserbo: alla fine della passata guerra europea tutti gli uomini maggiori, che ne hanno avuto la responsabilità e. la condotta, si mettono furiosamente a scriverne le memorie, l'un dopo l'altro, l'un contro l'altro, ciascuno ansioso di dimostrare che le sorti britanniche siano state da lui salvate e solo da lui. Un immenso pettegolezzo sulle bianche ossa dei cimiteri, ovattato da quella mala ipocrisia i::he in Inghilterra si chiama buona educazione, e per la quale, quando Asquith BibliotecaGino Bianco
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