sando a deluso in faccia al mare che va placando la sua tempesta. Noi la volemmo la tempesta. La invocammo nel 1914. È il nostro orgoglio del 1919 ll. Ora inizia la sciagurata conferenza di Versaglia: Orlando e Sonnino, disarmati contro la voracità degli ex alleati, il 24 aprile del '19 abbandonano il congresso e ritornano in Italia; il popolo, con l'immediata sensazione dell'iniqua ingiustizia che si perpetra ai suoi danni, ii accoglie in una dimostrazione di delirio che riempie la ·notte della primavera romana. E certo, se può essere mantenuto, è bello il gesto sdegnoso dell'abbandono. Ma gli ex alleati, intenti alla frode, non si turbano. Luzzatti telegrafa a Clemenceau per placarne le ire; chi sa mai « il Tigre)) che cosa dirà dell.'improvvisa partenza dei pleni-. potenziari italiani: Clemenceau è francese, ha imparato da Napoleone III, il qu:ile considerava Nigra con sdegnosa sopportazione, come si trattano le ambascerie italiane; Wilson si oppone all'italianità di Fiume, perchè - secondo Sorel - intende vendicarsi delle allusioni pungenti di D'Annunzio contro la moglie, l'ex dattilografa: e infine Orlando è un gentiluomo; e Sorel conclude che « i diplomatici italiani alla Conferenza della Pace hanno dato prova di una triplice bontà, hanno mostrato di credere che gli affari potessero accomodarsi come si accomodano fra gentiluomini di- camp(J,- gna, soliti a comportarsi onestamente coi loro vicini; ma, se un industriale facesse come Orlando, fallirebbe in una settimana )) (I). Invano la Camera, con 382 voti contro 40, approva la politica di Orlando in un ordine del giorno nel quale, proclamandosi tutrice della dignità e interprete della volontà del popolo, si cLchiara solidale col Governo per far valere i supremi diritti italiani come condizione di una pace giusta e durevole. D'Annunzio compie un estr'emo e vano tentativo: l'adunata all'Augusteo dove, dopo un discorso del Sindaco di Roma don Prospero Colonna, egli pronuncia un atto d'accusa 542 (r) Cfr.: Sorel: L'Europa sotto la tormenta - Corbaccio: dall'Oglio, editore. (N.d.E.) BibliotecaGino Bianco
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