tiamo i movimenti, le vibrazioni, gli stati d'animò, noi, che denunciamo i' sintomi dei mali che più tardi ci affliggeranno, passiamo per degli allucinati che dan corpo alle ombre. Eppure, non una sola delle nostre previsioni è fallita ... Se non ci sono due ltalie, on. Orlando, non ci possono essere due discipline. Bisogna decidersi. Ferro, fuoco, ci vuole, ma non soltanto tra il Mincio e il Po ». Non ferro nè fuoco usa l'on. Orlando contro il disfattismo che preme la patria; ma un rimproverino garbato, perchè il disfattismo per lui non è dolo, è una negligenza o un'imperizia, sì, un fatterello colposo, non infamante. Preciso. Infatti, esattamente un mese dopo l'articolo di Mussolini, il presidente del Consiglio correttamente polemizza a!la Camera con !'on. Turati, il quale vuole la fine della guerra, vuole la pace, e come la va la va: « Quando Ella afferma una simile cosa, on. Turati, siamo proprio nel campo di quello che io chiamerei "disfattismo colposo", che, al pari dell'omicidio colposo, non infama, è vero, un gentiluomo, ma non per questo ha effetti meno nocevoli e funesti ». Non infama. Da tale dissenso pieno di contenutezza e cortesia, gli estremisti traggono vita! nutrimento. Nonostante tutto, giunge il r6 febbraio del 'r8. Il r6 febbraio del 'r8, mentre Sonnino risponde a una interrogazione dell'on. Longinotti, l'on. ·Beltrami avverte che più non si vuole la diplomazia segreta; l'on. Labriòla incalza, tassativo, che « la diplomazia segreta è già finita » : ascoltando l'on. Labriola si ha sempre l'impressione di avere una miccia fra le dita; poi ci si accorge che la miccia non accende, è bagnata. Il 23 successivo, lo stesso on.· Sonnino riesce con molti inciampi a giustificarsi di non potere riconoscere il governo dei sovieti; rnn molti inciampi, perçhè !'on. Labriola questa volta ha proprio smarrito la grazia divina e becca il ministro come un gallo geloso; l'on. Caroti - del quale si dice che suole parlarsi addosso - bofonchia che i signori del governo temono il contagio dei sovieti, perdindirina; l'on. Maffi ha già detto che il popolo non si preoccupa della pace giusta, ma della pace vicina, e si concede una settimana di silenzio perchè lentame!1te il pubblico assapori il suo assioma. Maffi ora si rivolta la barba e ne màstica, ingordo, le 539 BibliotecaGino Bianco
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