nali pubblicano sempre un suo ritratto da giovane, con folta barba, essendo sardo, mentre di poi non porta che baffetti canuti; e l'amore delle colazioni economiche, poi che - secondo un bello spirito che non so chi sia - « egli mangia unghie vere con denti falsi))). Boselli ammonisce: per affrettare l'ora della vittoria, conviene non solamente rafforzare le armi, ma difendere lo spirito e l'animo dalle insidie malvage. Invece i deputati ora salgono sugli eccelsi pinnàcoli napoleonici, e discutono dei piani militari, e chi critica il generalissimo Cadorna e chi il colonnello Douhet, chi eccepisce il parere del gen. Mirabello e chi quello di Ricciotti Garibaldi contro l' « attacco frontale ». Avverso l'« Unione parlamentare))' quando gli eventi si faranno ancora più gravi, sorgerà il « Fascio di difesa nazionale ))' con 163 deputati e 149 senatori, per affermare la necessità della vittoria, qualunque. sia il sacrifizio; questa è un'ora di riscatto del Parlamento. · Sorgerà pure, senza scopi concreti oltre quello d'un diieorso dell'on. Fradeletto, un'« Intesa democratica», che vorrebbe la concordia di tutti, di .coloro che credono e di coloro che attentano la fede: sic transit. Siamo alla seduta del 23 ottobre. Il ministro della Guerra, generale Giardino, il gu:ile ha ricevuto rapporto dallo Stato Maggiore in cui è detto che « l'urto ci trova saldi e ben preparati ))' assicura la Camera che il nemico non violerà i confini della Patria. L'on. Sonnino pronuncia un discorso incoraggiante e sicuro: « La nazione - dice - sostiene la guerra animosamente )), (!'on. Beltrami interrompe: « i popoli si opporranno ai Governi))); quindi il ministro mani- .festa il disaccordo con la nota del Papa sull'« inutile strage 1>, e ricorda che il disarmo (« proposto dal cardinal Gasparri prima ancora dell'onorevole Ferri)): vivissima ilarità) non gli sembra attuabile << nè oggi nè domani)); conclude ricordando che ogni modo inconsulto rovina la pace futura e << sabotare oggi la guerra vuol dire anche sabotare la pace)). Boselli assicura che « l'anima della guerra fu sempre vigile ed operante in tutti noi, e sollèciti, a tempo opportuno, provvedemmo adeguatamente ad ogni intento di militare vigo- ,.,a ». 531 BibliotecaGino Bianco·
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