Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

il disfattismo; l'on. Arrivabene chiama questi signori « coscienze elastiche »; ma questi signori continuano senza nemmanco la carità del silenzio per se stessi e per la Patria. E Mussolini batte, implacato: 12 luglio, articolo per Battisti: « Per quanto sia grave il fardello, il popolo - malgrado le sobillazioni degli indolenti e dei criminali - non lo getterà prima 'di aver toccato la meta. No1i .ii rimette a domani. ll processo di liquidazione della vecchia Europa è cominciato e deve finire. Dopo i Romanoff, il turno tocca agli Hohenzollern e agli Asburgo )>. Lo stesso giorno, lo stesso, parla alla Camera l'on. Treves (un discorso rimasto tristamente famoso per l'appello alla diserzione): « Sentite la voce che viene dalle trincee, e che è una specie di ultimatum fra la vita e la morte: il prossimo inverno nessuno più1 in trin_cea)>; questo Treves, dalla giudaica abilità, parla bene, con frasi iridate con bollicine colorate con falsi lampi al magnesio; ed ecco il destino dei fuori legge, quello di servirsi, solo per il male, delle doti migliori di cui la sorte ha fatto lor dono: intanto, a ogni discorso simile, qualcuno ci rimette la pelle, in trincea o in piazza, per il folle errore in cui sciaguratamente cade. Giunge agosto; il sollione feconda la propaganda neutralista: dal Vaticano parte ùna circolare ai governi belligeranti stigmatizzando I'« inutile strage »; i curculioni disfattisti scrivono articoli illustrando il comandamento del fatalissimo Wilson, che il 2 gennaio '17 ha augurato una pace senza vittoria (« lt must be ·a peace without victory »); in Italia giunge una rappresentanza dei sovieti; a Torino si proclama lo sciopero generale;· dalle camere del lavoro si diff(!nde la formula « nè vincitori nè vinti>>; poco dopo Costantino Lazzari, che sarà deputato il '919 e per ora è segretario del partito socialista, invia una circolare ai sindaci affiliati e compagni perchè si tengano pronti- a una dimissione collettiva al fine di ostacolare la pubblica gesti~ne : la geniale iniziativa punge Turati e Prampolini (che, in nobile emulazione, lottano Lazzari, talvolta palesemente e talvolta sottosotto, com'è costume dei liberi partiti); ma lascia indifferente la magistratura, la quale assolve Lazzari per « non luogo a procedere ». 34 Bibh_ --~ 3ino Biç1nco

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